Il saggio fa parte del volume III sulla storia di Manfredonia (L’età contemporanea: 1860 – 1975 circa) e descrive lo sviluppo urbanistico della città, ovvero le trasformazioni urbane della città di Manfredonia dagli inizi dell’800 agli anni ’70 del Novecento. Si tratta di un periodo che vede una città che cresce contemporaneamente a una profonda trasformazione del territorio circostante, che viene del tutto ridisegnato e ristrutturato attraverso grandi interventi di bonifica e di appoderamento, che determinano anche una forte crescita demografica. A partire dai resoconti dei viaggiatori che nell’800 sono transitati da Manfredonia e che ne contengono precise descrizioni geografiche, naturalistiche e storiche dei luoghi, il racconto evidenzia come gli aspetti della storia urbana si integrano con gli altri, ma propongono anche tendenze e periodizzazioni diverse, data la natura dell’oggetto in esame e dei suoi tempi di trasformazione e della sua inerzia al cambiamento. La descrizione delle trasformazioni urbane è condotta attraverso una lettura dei cambiamenti della struttura urbana, una lettura condotta attraverso i documenti cartografici esistenti e il recupero di mappe sconosciute o ignorate. La struttura urbana è intesa come luogo in cui gli eventi si manifestano, come forma spaziale, come misura delle funzioni urbane. Manfredonia è una città di fondazione con caratteri particolari, risultato di un intervento urbanistico auspicato piuttosto che realmente disegnato. All’interno del perimetro delle mura sono presenti molte stratificazioni, trasformazioni ed evoluzioni di tipi e di organismi edilizi, che hanno trovato nella maglia rettangolare un materiale urbano semplice e duttile, adatto al progressivo riempimento dell’area recintata. Manfredonia è una città fondata che mostra i segni di un processo di costruzione avvenuto in molto tempo, contribuendo a formare un organismo complesso, unitario nella sua struttura d’insieme, ma articolato in parti che presentano misure, tipologie edilizie, connotati materiali diversi tra di loro. La cinta muraria di Manfredonia ha assorbito per circa sei secoli trasformazioni della sua struttura edilizia, dei suoi manufatti, della crescita fisica. Mura e griglia ortogonale sono stati fattori strutturali, un ordine implicito – un masterplan – dell’impianto planimetrico ripetuto seppur debolmente oltre la scacchiera della città fondata. La perdita della forma avviene a partire dai primi anni ’70 del Novecento determinata dall’approvazione del primo strumento urbanistico. La matrice ortogonale che aveva guidato la forma per secoli ha smarrito, perché ignorata, la sua capacità regolatrice per diventare sempre più una filigrana di cui si intravedono solo pochi e labili segni, incapaci di tenere assieme la trama del tessuto urbano. Lontane dal centro storico, preoccupate di inventare nuove geometrie, le nuove espansioni si muoveranno su tracciati introversi, indifferenti alla trama storica della campagna e immemori dell’atto fondativo della città.
Il governo della città: lo sviluppo urbanistico / Rignanese, Leonardo - In: Storia di Manfredonia: l'età contemporanea / [a cura di] Mercurio, F. - Bari : Edipuglia, 2010. - ISBN 9788872285862. - pp. 115-160
Il governo della città: lo sviluppo urbanistico
RIGNANESE, Leonardo
2010-01-01
Abstract
Il saggio fa parte del volume III sulla storia di Manfredonia (L’età contemporanea: 1860 – 1975 circa) e descrive lo sviluppo urbanistico della città, ovvero le trasformazioni urbane della città di Manfredonia dagli inizi dell’800 agli anni ’70 del Novecento. Si tratta di un periodo che vede una città che cresce contemporaneamente a una profonda trasformazione del territorio circostante, che viene del tutto ridisegnato e ristrutturato attraverso grandi interventi di bonifica e di appoderamento, che determinano anche una forte crescita demografica. A partire dai resoconti dei viaggiatori che nell’800 sono transitati da Manfredonia e che ne contengono precise descrizioni geografiche, naturalistiche e storiche dei luoghi, il racconto evidenzia come gli aspetti della storia urbana si integrano con gli altri, ma propongono anche tendenze e periodizzazioni diverse, data la natura dell’oggetto in esame e dei suoi tempi di trasformazione e della sua inerzia al cambiamento. La descrizione delle trasformazioni urbane è condotta attraverso una lettura dei cambiamenti della struttura urbana, una lettura condotta attraverso i documenti cartografici esistenti e il recupero di mappe sconosciute o ignorate. La struttura urbana è intesa come luogo in cui gli eventi si manifestano, come forma spaziale, come misura delle funzioni urbane. Manfredonia è una città di fondazione con caratteri particolari, risultato di un intervento urbanistico auspicato piuttosto che realmente disegnato. All’interno del perimetro delle mura sono presenti molte stratificazioni, trasformazioni ed evoluzioni di tipi e di organismi edilizi, che hanno trovato nella maglia rettangolare un materiale urbano semplice e duttile, adatto al progressivo riempimento dell’area recintata. Manfredonia è una città fondata che mostra i segni di un processo di costruzione avvenuto in molto tempo, contribuendo a formare un organismo complesso, unitario nella sua struttura d’insieme, ma articolato in parti che presentano misure, tipologie edilizie, connotati materiali diversi tra di loro. La cinta muraria di Manfredonia ha assorbito per circa sei secoli trasformazioni della sua struttura edilizia, dei suoi manufatti, della crescita fisica. Mura e griglia ortogonale sono stati fattori strutturali, un ordine implicito – un masterplan – dell’impianto planimetrico ripetuto seppur debolmente oltre la scacchiera della città fondata. La perdita della forma avviene a partire dai primi anni ’70 del Novecento determinata dall’approvazione del primo strumento urbanistico. La matrice ortogonale che aveva guidato la forma per secoli ha smarrito, perché ignorata, la sua capacità regolatrice per diventare sempre più una filigrana di cui si intravedono solo pochi e labili segni, incapaci di tenere assieme la trama del tessuto urbano. Lontane dal centro storico, preoccupate di inventare nuove geometrie, le nuove espansioni si muoveranno su tracciati introversi, indifferenti alla trama storica della campagna e immemori dell’atto fondativo della città.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.