Una serie di edifici di culto tardoantichi ed altomedievali presenti in terra di Bari e nel Salento possono essere considerati testimonianza di una prima fase di formazione tipologica di quelle chiese medievali, diffuse in tutta la regione, che sono caratterizzate da coperture a cupola. Questi edifici sono i paradigmi della fase di passaggio e di evoluzione di una tecnica costruttiva che, utilizzata in passato perlopiù per coprire le costruzioni rurali, viene perfezionata nell’architettura religiosa a partire dall’XI secolo. In queste chiese è forte l’eredità classica e sono anche evidenti le tracce di un sapere costruttivo che via via appare consolidato negli edifici più tardi, ma in esse è più difficile comprendere quali influssi hanno contribuito al loro sviluppo tipologico. Gli edifici studiati sono oggi quasi tutti isolati ma in origine appartenevano ad insediamenti rurali dei quali, in alcuni casi, permangono labili tracce archeologiche. Gran parte di questi erano ubicati in prossimità di quegli antichi tracciati viari di età romana che mantengono la loro funzione per tutto il Medioevo. Un primo gruppo di edifici sorgono nel sud-est barese, in relazione al tratto costiero della via Traiana che da Azetium (Rutigliano) scendeva ad Egnathia: Sant’Apollinare nell’agro di Rutigliano (VIII secolo), S. Bartolomeo di Padula presso Castellana Grotte (metà IX secolo) e S. Pietro di Seppannibale vicino Fasano (fine VIII secolo). Un altro gruppo di edifici si trova in area salentina, a ridosso del labile confine tra i territori longobardi e quelli bizantini. Tali edifici sono da mettere in relazione con i percorsi della via Appia e dell’antico tracciato della strada che da Oria andava a Cellino San Marco. Il tracciato viario acquistò importanza crescente come collegamento con il porto di Otranto quando decadde l’importanza di Brindisi. Gli edifici salentina sono San Miserino vicino San Donaci (del VI secolo su un edificio del II secolo), San Pietro Crepacore presso Torre Santa Susanna (VI-VII secolo), San Pietro Mandurino a Manduria (VII-VIII secolo), San Lorenzo a Mesagne (VI-IX secolo), Santi Crisante e Daria ad Oria (IX secolo) e Santa Maria di Gallana nell’agro vicino Oria (X-XI secolo). Paradigmatica e forse antesignana (VI secolo) della tipologia è Santa Maria della Croce a Casaranello, caso isolato nell’area più meridionale del Salento. Tutti questi edifici rappresentano le prime testimonianze pugliesi in cui si fa uso della copertura a cupola nell’architettura religiosa. Per ogni edificio sono stati effettuati sopralluoghi durante i quali sono stati realizzati rilievi fotografici e schizzi corredati da misure ed osservazioni. I dati raccolti e sintetizzati nel presente lavoro descrivono le più importanti caratteristiche spaziali e costruttive degli edifici con considerazioni, annotazioni e riferimenti agli studi più recenti relative all’ambito storico-geografico e alla successione cronologica delle fasi costruttive che le hanno interessate.
Preesistenze tardoantiche e altomedievali di strutture cupolate nel territorio pugliese / Castagnolo, Valentina - In: Spazi e culture del Mediterraneo - Ricerca PRIN 2005-2007 - Architettura e luoghi del Mediterraneo / [a cura di] Giovannini, M; Ginex, G. - Bologna : Kappa Edizioni, 2008. - ISBN 978-88-7890-905-2. - pp. 383-392
Preesistenze tardoantiche e altomedievali di strutture cupolate nel territorio pugliese
CASTAGNOLO, Valentina
2008-01-01
Abstract
Una serie di edifici di culto tardoantichi ed altomedievali presenti in terra di Bari e nel Salento possono essere considerati testimonianza di una prima fase di formazione tipologica di quelle chiese medievali, diffuse in tutta la regione, che sono caratterizzate da coperture a cupola. Questi edifici sono i paradigmi della fase di passaggio e di evoluzione di una tecnica costruttiva che, utilizzata in passato perlopiù per coprire le costruzioni rurali, viene perfezionata nell’architettura religiosa a partire dall’XI secolo. In queste chiese è forte l’eredità classica e sono anche evidenti le tracce di un sapere costruttivo che via via appare consolidato negli edifici più tardi, ma in esse è più difficile comprendere quali influssi hanno contribuito al loro sviluppo tipologico. Gli edifici studiati sono oggi quasi tutti isolati ma in origine appartenevano ad insediamenti rurali dei quali, in alcuni casi, permangono labili tracce archeologiche. Gran parte di questi erano ubicati in prossimità di quegli antichi tracciati viari di età romana che mantengono la loro funzione per tutto il Medioevo. Un primo gruppo di edifici sorgono nel sud-est barese, in relazione al tratto costiero della via Traiana che da Azetium (Rutigliano) scendeva ad Egnathia: Sant’Apollinare nell’agro di Rutigliano (VIII secolo), S. Bartolomeo di Padula presso Castellana Grotte (metà IX secolo) e S. Pietro di Seppannibale vicino Fasano (fine VIII secolo). Un altro gruppo di edifici si trova in area salentina, a ridosso del labile confine tra i territori longobardi e quelli bizantini. Tali edifici sono da mettere in relazione con i percorsi della via Appia e dell’antico tracciato della strada che da Oria andava a Cellino San Marco. Il tracciato viario acquistò importanza crescente come collegamento con il porto di Otranto quando decadde l’importanza di Brindisi. Gli edifici salentina sono San Miserino vicino San Donaci (del VI secolo su un edificio del II secolo), San Pietro Crepacore presso Torre Santa Susanna (VI-VII secolo), San Pietro Mandurino a Manduria (VII-VIII secolo), San Lorenzo a Mesagne (VI-IX secolo), Santi Crisante e Daria ad Oria (IX secolo) e Santa Maria di Gallana nell’agro vicino Oria (X-XI secolo). Paradigmatica e forse antesignana (VI secolo) della tipologia è Santa Maria della Croce a Casaranello, caso isolato nell’area più meridionale del Salento. Tutti questi edifici rappresentano le prime testimonianze pugliesi in cui si fa uso della copertura a cupola nell’architettura religiosa. Per ogni edificio sono stati effettuati sopralluoghi durante i quali sono stati realizzati rilievi fotografici e schizzi corredati da misure ed osservazioni. I dati raccolti e sintetizzati nel presente lavoro descrivono le più importanti caratteristiche spaziali e costruttive degli edifici con considerazioni, annotazioni e riferimenti agli studi più recenti relative all’ambito storico-geografico e alla successione cronologica delle fasi costruttive che le hanno interessate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.