Molti manuali dedicati al metodo delle proiezioni ortogonali descrivono compiutamente i procedimenti grafici che derivano dall’affinità obliqua che intercede tra la prima e la seconda immagine di una figura piana e dall’affinità ortogonale che intercede tra il ribaltamento di una figura piana e la sua rappresentazione sul quadro che ha ricevuto il ribaltamento di tale figura. Nessun manuale esamina invece la relazione proiettiva che intercede tra il ribaltamento di una figura piana A e l’immagine A’’ che di tale figura piana si ottiene proiettandola su un quadro diverso da quello su cui si esegue il ribaltamento. La relazione è infatti una omografia, cioè una relazione proiettiva più generica dell’affinità e di più ardua applicazione allorché se ne vogliano utilizzare i principi teorici per un procedimento grafico semplice e immediato. Il procedimento grafico relativo al caso in esame diventa in realtà molto più semplice allorché la figura piana A è circoscritta a un parallelogramma. In questo caso, tra il ribaltamento di A e la sua immagine A’’ sussistono quattro fasci impropri di rette a due a due legate da una relazione omografica. Una ulteriore applicazione del procedimento descritto in questo contributo avviene tra il ribaltamento della figura piana e l'ombra portata da una sorgente luminosa impropria sullo stesso quadro che subisce il ribaltamento.

Corrispondenze Omografiche tra le Immagini di una Figura Piana Rappresentata nel Metodo di Monge / De Simone, Vincenzo Paolo. - STAMPA. - (2014), pp. 323-327.

Corrispondenze Omografiche tra le Immagini di una Figura Piana Rappresentata nel Metodo di Monge

De Simone, Vincenzo Paolo
2014-01-01

Abstract

Molti manuali dedicati al metodo delle proiezioni ortogonali descrivono compiutamente i procedimenti grafici che derivano dall’affinità obliqua che intercede tra la prima e la seconda immagine di una figura piana e dall’affinità ortogonale che intercede tra il ribaltamento di una figura piana e la sua rappresentazione sul quadro che ha ricevuto il ribaltamento di tale figura. Nessun manuale esamina invece la relazione proiettiva che intercede tra il ribaltamento di una figura piana A e l’immagine A’’ che di tale figura piana si ottiene proiettandola su un quadro diverso da quello su cui si esegue il ribaltamento. La relazione è infatti una omografia, cioè una relazione proiettiva più generica dell’affinità e di più ardua applicazione allorché se ne vogliano utilizzare i principi teorici per un procedimento grafico semplice e immediato. Il procedimento grafico relativo al caso in esame diventa in realtà molto più semplice allorché la figura piana A è circoscritta a un parallelogramma. In questo caso, tra il ribaltamento di A e la sua immagine A’’ sussistono quattro fasci impropri di rette a due a due legate da una relazione omografica. Una ulteriore applicazione del procedimento descritto in questo contributo avviene tra il ribaltamento della figura piana e l'ombra portata da una sorgente luminosa impropria sullo stesso quadro che subisce il ribaltamento.
2014
1st Workshop on the state of the art and challenges of research efforts at Politecnico di Bari : proceedings : 3-5 December 2014. Track C1: Research contributions
978-88-492-2966-0
Gangemi
Corrispondenze Omografiche tra le Immagini di una Figura Piana Rappresentata nel Metodo di Monge / De Simone, Vincenzo Paolo. - STAMPA. - (2014), pp. 323-327.
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