Il sito di Uggiano si trova a pochi chilometri a nord-ovest dal centro moderno di Ferrandina, in provincia di Matera, a circa 470 metri s.l.m., su di una delle più alte colline che dominano il fianco destro della media valle del Basento. La vallata fluviale ha rappresentato una delle più importanti vie di transito dell’Italia meridionale; la zona di Uggiano rivestiva un’importanza altamente strategica per il controllo di tale percorso, confermata dai risultati della ricerca archeologica. Attualmente nel sito rimangono visibili cospicui resti dell’insediamento di epoca bassomedievale, costituito da un centro abitato disposto sui fianchi nord e ovest del colle, con case a pianta rettangolare e zoccolo in pietra. Sulla cima del colle, in posizione dominante rispetto all’abitato e alla sottostante vallata, si ergeva la fortificazione vera e propria, difesa da un circuito di mura merlate costruite a perpendicolo sulla roccia, con solo brevi tratti a scarpa. Larghi brani delle mura, precipitati verso valle in seguito a dissesti e cedimenti degli strati rocciosi su cui si impostavano, sono ancora ben riconoscibili sui fianchi della collina La chiesa, orientata, conserva assai poco delle sue strutture in alzato. L’edificio appare composto da due grandi aule grosso modo di uguale ampiezza e sovrapposte, di cui la superiore, absidata (il giro dell’abside è attualmente appena visibile), era certamente quella adibita al culto; diviso in due campate da una coppia di semipilastri addossati alle pareti laterali, l’ambiente era coperto da volte a crociera. La sala inferiore, invece, era coperta a botte ed aveva le pareti intonacate; non è ben chiaro se costituisse la cripta della chiesa, o avesse piuttosto funzione di deposito, a servizio del vicino monastero. Il sito appare dotato, anche ad una sommaria osservazione, di copiose testimonianze della viva e laboriosa presenza di una comunità di persone che, per diverse generazioni, si sono rapportate al proprio contesto geografico-ambientale e alla propria storia secondo una modalità fatta di semplicità, di paziente e umile lavoro, di sapiente capacità di osservazione della natura, di tenace custodia della tradizione e della fede. Su questo humus si è formata l'architettura di Uggiano, espressione pregnante della tensione verso la bellezza che accompagna ogni attività degli uomini. La descrizione della qualità delle espressioni costruttive tuttora visibili, conferma l'esistenza del valore testimoniale che richiama il riconoscimento del sito come monumentum, secondo la definizione attestata già nel XV secolo da Lorenzo Valla:<<Monumenta [sunt] quae nos alicuius rei preteritae moneant>> Il restauro e la conservazione degli oggetti del passato partecipano alla definizione del rapporto di ogni generazione con la Storia; le implicazioni che ne derivano aprono -per ogni esperienza- interrogativi sul ruolo e il significato che vengono riconosciuti, di tempo in tempo, alle tracce della storia. Nel caso presente, ciò che impone l'azione conservativa è la consapevolezza della eccezionalità e della insostituibilità del patrimonio e del sapere trascorso: ma non è possibile accedere ai fatti del passato se non attraverso l'interpretazione di tali tracce.
L'Insediamento medievale di Uggiano / Carabellese, Ignazio; Dentamaro, F; Massarelli, T.. - 1:(2004), pp. 167-181. (Intervento presentato al convegno I Borghi d'altura nel Caput Adriae, Il perdurare degli insediamenti dall'età del ferro al medioevo tenutosi a Trieste nel 5-6 dicembre 2003).
L'Insediamento medievale di Uggiano
CARABELLESE, Ignazio;
2004-01-01
Abstract
Il sito di Uggiano si trova a pochi chilometri a nord-ovest dal centro moderno di Ferrandina, in provincia di Matera, a circa 470 metri s.l.m., su di una delle più alte colline che dominano il fianco destro della media valle del Basento. La vallata fluviale ha rappresentato una delle più importanti vie di transito dell’Italia meridionale; la zona di Uggiano rivestiva un’importanza altamente strategica per il controllo di tale percorso, confermata dai risultati della ricerca archeologica. Attualmente nel sito rimangono visibili cospicui resti dell’insediamento di epoca bassomedievale, costituito da un centro abitato disposto sui fianchi nord e ovest del colle, con case a pianta rettangolare e zoccolo in pietra. Sulla cima del colle, in posizione dominante rispetto all’abitato e alla sottostante vallata, si ergeva la fortificazione vera e propria, difesa da un circuito di mura merlate costruite a perpendicolo sulla roccia, con solo brevi tratti a scarpa. Larghi brani delle mura, precipitati verso valle in seguito a dissesti e cedimenti degli strati rocciosi su cui si impostavano, sono ancora ben riconoscibili sui fianchi della collina La chiesa, orientata, conserva assai poco delle sue strutture in alzato. L’edificio appare composto da due grandi aule grosso modo di uguale ampiezza e sovrapposte, di cui la superiore, absidata (il giro dell’abside è attualmente appena visibile), era certamente quella adibita al culto; diviso in due campate da una coppia di semipilastri addossati alle pareti laterali, l’ambiente era coperto da volte a crociera. La sala inferiore, invece, era coperta a botte ed aveva le pareti intonacate; non è ben chiaro se costituisse la cripta della chiesa, o avesse piuttosto funzione di deposito, a servizio del vicino monastero. Il sito appare dotato, anche ad una sommaria osservazione, di copiose testimonianze della viva e laboriosa presenza di una comunità di persone che, per diverse generazioni, si sono rapportate al proprio contesto geografico-ambientale e alla propria storia secondo una modalità fatta di semplicità, di paziente e umile lavoro, di sapiente capacità di osservazione della natura, di tenace custodia della tradizione e della fede. Su questo humus si è formata l'architettura di Uggiano, espressione pregnante della tensione verso la bellezza che accompagna ogni attività degli uomini. La descrizione della qualità delle espressioni costruttive tuttora visibili, conferma l'esistenza del valore testimoniale che richiama il riconoscimento del sito come monumentum, secondo la definizione attestata già nel XV secolo da Lorenzo Valla:<I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.