ii) Tesi sostenuta Il lavoro intende indagare sul rapporto Università e Città nel nostro paese in una fase che vede da un lato le città che cercano di riposizionarsi in uno scenario di competizione globale per giocare ruoli sempre più rilevanti in processi di internazionalizzazione, e università che devono consolidare la loro attrattività nel campo della formazione superiore e la loro capacità di servizio al territorio in una fase storica nella quale l’educazione superiore muta profondamente, divenendo centrale l’economia della conoscenza. Ma pur essendo la città con le sue dotazioni, il suo potenziale di interazione sociale il migliore ambiente per lo sviluppo dell’economia della conoscenza, essa non riesce a garantire un buon livello di integrazione con le istituzioni universitarie e al contempo un livello di servizi che garantisca il diritto di “cittadinanza universitaria”. iii) Campo entro il quale la tesi trova argomentazione Recenti ricerche, forum internazionali e rapporti di organizzazioni studentesche ci restituiscono, salvo rare eccezioni, una realtà di cittadinanza universitaria negata per la gran parte delle realtà italiane indagate, per l’effetto cumulato di forti carenze di servizi (mense, biblioteche, luoghi di studio e di ritrovo, spazi per la socializzazione), penuria di alloggi in residenze universitarie con un mercato dei fitti non controllato con livelli prestazionali che non rispondono alle domande degli studenti, limitate politiche per i trasporti urbani ed extraurbani per la fascia studentesca. In tal modo, anche talune città del Mezzogiorno, tradendo la fama di accoglienza “mediterranea” non vengono più percepite come città frendly e aperte dalla popolazione studentesca, che spesso si vede costretta a frequentare i suoi spazi, “enclaves” separate dalla città. iv) Prospettive di lavoro Attraverso la lettura comparata di alcune realtà italiane di città universitarie e di città con l’università si intendono “isolare” esempi e indizi di politiche pubbliche orientate ad attivare processi di integrazione tra istituzione universitarie, enti locali e mondo della produzione che, misurandosi con la difficile situazione dei tagli del governo sul sistema universitario nazionale, riescono a garantire livelli più alti di servizi e di abitabilità degli spazi urbani per ristabilire condizioni di giustizia ed equità. Al contempo, l’osservazione diretta, per campioni significativi, degli stili di vita e delle forme di fruizione degli spazi urbani da parte della popolazione giovanile può disvelare nuove forme di abitabilità delle città universitarie italiane che possono assumere rilevanza per il progetto urbano della città contemporanea

Questioni e prospettive di abitabilità delle città universitarie italiane / Martinelli, Nicola. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - (2011), pp. 20-28.

Questioni e prospettive di abitabilità delle città universitarie italiane

MARTINELLI, Nicola
2011-01-01

Abstract

ii) Tesi sostenuta Il lavoro intende indagare sul rapporto Università e Città nel nostro paese in una fase che vede da un lato le città che cercano di riposizionarsi in uno scenario di competizione globale per giocare ruoli sempre più rilevanti in processi di internazionalizzazione, e università che devono consolidare la loro attrattività nel campo della formazione superiore e la loro capacità di servizio al territorio in una fase storica nella quale l’educazione superiore muta profondamente, divenendo centrale l’economia della conoscenza. Ma pur essendo la città con le sue dotazioni, il suo potenziale di interazione sociale il migliore ambiente per lo sviluppo dell’economia della conoscenza, essa non riesce a garantire un buon livello di integrazione con le istituzioni universitarie e al contempo un livello di servizi che garantisca il diritto di “cittadinanza universitaria”. iii) Campo entro il quale la tesi trova argomentazione Recenti ricerche, forum internazionali e rapporti di organizzazioni studentesche ci restituiscono, salvo rare eccezioni, una realtà di cittadinanza universitaria negata per la gran parte delle realtà italiane indagate, per l’effetto cumulato di forti carenze di servizi (mense, biblioteche, luoghi di studio e di ritrovo, spazi per la socializzazione), penuria di alloggi in residenze universitarie con un mercato dei fitti non controllato con livelli prestazionali che non rispondono alle domande degli studenti, limitate politiche per i trasporti urbani ed extraurbani per la fascia studentesca. In tal modo, anche talune città del Mezzogiorno, tradendo la fama di accoglienza “mediterranea” non vengono più percepite come città frendly e aperte dalla popolazione studentesca, che spesso si vede costretta a frequentare i suoi spazi, “enclaves” separate dalla città. iv) Prospettive di lavoro Attraverso la lettura comparata di alcune realtà italiane di città universitarie e di città con l’università si intendono “isolare” esempi e indizi di politiche pubbliche orientate ad attivare processi di integrazione tra istituzione universitarie, enti locali e mondo della produzione che, misurandosi con la difficile situazione dei tagli del governo sul sistema universitario nazionale, riescono a garantire livelli più alti di servizi e di abitabilità degli spazi urbani per ristabilire condizioni di giustizia ed equità. Al contempo, l’osservazione diretta, per campioni significativi, degli stili di vita e delle forme di fruizione degli spazi urbani da parte della popolazione giovanile può disvelare nuove forme di abitabilità delle città universitarie italiane che possono assumere rilevanza per il progetto urbano della città contemporanea
2011
Questioni e prospettive di abitabilità delle città universitarie italiane / Martinelli, Nicola. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - (2011), pp. 20-28.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/16474
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