Il castello di Otranto, costruito in prossimità del porto, è parte integrante di un articolato sistema difensivo, costituito da una cinta fortificata dotata di torrioni e bastioni eretti a protezione della città dagli attacchi nemici. L’attuale configurazione è l’esito di continue modifiche avviate dopo l’assedio nel 1480 da parte dell’esercito turco e la presa della città con l’eccidio degli ottocento Santi Martiri. Il drammatico evento aveva messo in evidenza l’assoluta inadeguatezza delle preesistenti opere fortificate a fronte dell’evoluzione dei metodi di offesa, a partire dall’introduzione delle armi da fuoco. Riconquistata la città, gli aragonesi avviano un’opera di potenziamento del sistema difensivo della regione rafforzando la rete dei castelli soprattutto a sud, in particolare lungo la costa ionica e adriatica, di cui Otranto, Gallipoli, Brindisi e Taranto diventavano i caposaldi. L’attuale sottoutilizzo del castello, nonostante il buono stato di conservazione generale, la parziale compromissione del rapporto spaziale con conseguenti problemi di accessibilità, fra il castello, il fossato, il circuito fortificato e il centro antico hanno messo in evidenza alcuni nodi problematici a cui il Laboratorio di Laurea, con questo lavoro di tesi, ha inteso dare una risposta in termini progettuali.
Presentazione della tesi di laurea in Restauro sul castello di Otranto / De Cadilhac, R.. - STAMPA. - 1:(2018), pp. 12-17.
Presentazione della tesi di laurea in Restauro sul castello di Otranto
De Cadilhac, R.
2018-01-01
Abstract
Il castello di Otranto, costruito in prossimità del porto, è parte integrante di un articolato sistema difensivo, costituito da una cinta fortificata dotata di torrioni e bastioni eretti a protezione della città dagli attacchi nemici. L’attuale configurazione è l’esito di continue modifiche avviate dopo l’assedio nel 1480 da parte dell’esercito turco e la presa della città con l’eccidio degli ottocento Santi Martiri. Il drammatico evento aveva messo in evidenza l’assoluta inadeguatezza delle preesistenti opere fortificate a fronte dell’evoluzione dei metodi di offesa, a partire dall’introduzione delle armi da fuoco. Riconquistata la città, gli aragonesi avviano un’opera di potenziamento del sistema difensivo della regione rafforzando la rete dei castelli soprattutto a sud, in particolare lungo la costa ionica e adriatica, di cui Otranto, Gallipoli, Brindisi e Taranto diventavano i caposaldi. L’attuale sottoutilizzo del castello, nonostante il buono stato di conservazione generale, la parziale compromissione del rapporto spaziale con conseguenti problemi di accessibilità, fra il castello, il fossato, il circuito fortificato e il centro antico hanno messo in evidenza alcuni nodi problematici a cui il Laboratorio di Laurea, con questo lavoro di tesi, ha inteso dare una risposta in termini progettuali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.