Il presente studio ha come obiettivo quello di offrire una lettura metodologica, interpretativa e progettuale della struttura urbana di Belgrado: una terra di mezzo, tra Oriente ed Occidente, crocevia di storie, popoli e culture; una città-polveriera, dai confini labili, occasione di conflitti, fortemente condizionata e troppo spesso drammaticamente ferita, nel corso del suo sviluppo urbano, dalle numerose influenze (Imperi ottomano e austro-ungarico, Rivoluzione socialista), avvicendatesi nei secoli. Nella cornice di una ricerca ben più ampia, estesa a cinque capitali dell’ex-Jugoslavia, collocate lungo il Danubio, l’indagine comparativa condotta mira alla definizione dell’identità della città adriatico-danubiana attraverso, innanzitutto, il riconoscimento del carattere geografico della forma urbana. Gli strumenti dell’analisi tipologica e morfologica suggeriscono al progetto la necessità di una ricerca e di una volontà d’ordine. Il sistema urbano aperto, acentrico e non gerarchico, riconducibile al modello semantico complesso del rizoma, si presenta come una successione, nel tempo, di città diverse; un collage di forme dissonanti; un mosaico fragile di frammenti che faticosamente anelano alla ricomposizione in un ordine unitario. Nel palinsesto di questo arcipelago metropolitano, fatto di isole indipendenti, legate principalmente al succedersi di differenti dominazioni e rivoluzioni, le grandi infrastrutture territoriali diventano occasione di un progetto di resilienza urbana che fa propria la poetica del frammento quale principio di composizione per la città contemporanea. In questa capitale policentrica, fatta di trame e tessuti eterogenei, per forme, tipi, scale e linguaggi, le vie dell’acqua, ovvero i fiumi Danubio e Sava, nella cui confluenza si colloca Belgrado, si trasformano in linee di sutura; vengono assunte quali spazi pubblici, luoghi di relazione in grado di legare, fisicamente e visivamente, variabili e varianti di una città plurale, narrazione in divenire.
Belgrado: la città-rizoma / Turchiarulo, Mariangela. - STAMPA. - (2019), pp. 486-493. (Intervento presentato al convegno 2nd International Forum on Architecture and Urbanism, IFAU 2018 tenutosi a Pescara, Italy nel November 8-10, 2018).
Belgrado: la città-rizoma
Mariangela Turchiarulo
2019-01-01
Abstract
Il presente studio ha come obiettivo quello di offrire una lettura metodologica, interpretativa e progettuale della struttura urbana di Belgrado: una terra di mezzo, tra Oriente ed Occidente, crocevia di storie, popoli e culture; una città-polveriera, dai confini labili, occasione di conflitti, fortemente condizionata e troppo spesso drammaticamente ferita, nel corso del suo sviluppo urbano, dalle numerose influenze (Imperi ottomano e austro-ungarico, Rivoluzione socialista), avvicendatesi nei secoli. Nella cornice di una ricerca ben più ampia, estesa a cinque capitali dell’ex-Jugoslavia, collocate lungo il Danubio, l’indagine comparativa condotta mira alla definizione dell’identità della città adriatico-danubiana attraverso, innanzitutto, il riconoscimento del carattere geografico della forma urbana. Gli strumenti dell’analisi tipologica e morfologica suggeriscono al progetto la necessità di una ricerca e di una volontà d’ordine. Il sistema urbano aperto, acentrico e non gerarchico, riconducibile al modello semantico complesso del rizoma, si presenta come una successione, nel tempo, di città diverse; un collage di forme dissonanti; un mosaico fragile di frammenti che faticosamente anelano alla ricomposizione in un ordine unitario. Nel palinsesto di questo arcipelago metropolitano, fatto di isole indipendenti, legate principalmente al succedersi di differenti dominazioni e rivoluzioni, le grandi infrastrutture territoriali diventano occasione di un progetto di resilienza urbana che fa propria la poetica del frammento quale principio di composizione per la città contemporanea. In questa capitale policentrica, fatta di trame e tessuti eterogenei, per forme, tipi, scale e linguaggi, le vie dell’acqua, ovvero i fiumi Danubio e Sava, nella cui confluenza si colloca Belgrado, si trasformano in linee di sutura; vengono assunte quali spazi pubblici, luoghi di relazione in grado di legare, fisicamente e visivamente, variabili e varianti di una città plurale, narrazione in divenire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.