Design per il benessere posturale. Design for postural health

The high technological content of the instruments suitable for medical diagnostic practice, the user interaction through wearable devices intended for human care and well-being, define a new area of design in which the hard sciences meet the needs of design towards the care and improvement of living conditions. In this context, the culture of the project turns towards the so-called “third culture” (Maldonado, 2010) and the theory of complexity (Bateson, 1977; Morin, 1993) making a synthesis between users’ needs, the requests coming from the medical sciences and physiotherapy and information tech- nology and its technological products. The human-artifact interaction is oriented towards the complexity of the functions that involve the sensory stimuli of the proprioceptive and tactile sphere, expressing cognitive dynamics typical of computational thinking, enhancing the inte- raction on an experiential basis. The design that takes advantage of technologically advanced systems to enhance the user experience places its methodolo- gical basis in the context of design for systems and refers to some instances of the Human-centered design: has a broad context vision for the identification of constraints design; shares practices and methodologies; returns an original synthesis to artifacts that use technology without finalizing it. From an applied research point of view, the paper examines the scope of postural correction according to two different approa- ches: the first focuses on rehabilitation through skeletal muscle strengthening and proprioceptive sensitization; the second on the correction through the use of corsets. In practice, health, wellness and sports aimed at improving the postural condition are examined.

L’alto contenuto tecnologico della strumentazione idonea alla pratica diagnostica medica, l’interazione dell’utente mediante i dispositivi indossabili destinati alla cura e al benessere dell’uomo, definiscono un nuovo ambito della progettazione in cui le scienze dure incontrano le istanze del design verso la cura ed il miglioramento delle condizioni di vita. In questo contesto la cultura del progetto volge verso la cosiddetta “terza cultura” (Maldonado, 2010) e la teoria della complessità (Bateson, 1977; Morin, 1993), operando una sintesi tra i bisogni degli utenti, le istanze provenienti dalle scienze mediche, l’informatica ed i suoi prodotti tecnologici. L’interazione uomo-artefatto si orienta verso la complessità delle funzioni che implicano gli stimoli sensoriali della sfera propriocettiva e tattile, esprimendo dinamiche cognitive proprie del pensiero computazionale, valorizzando l’interazione su base esperienziale. Il design che sfrutta sistemi tecnologicamente avanzati per migliorare l’esperienza utente pone le sue basi metodologiche nel contesto del design sistemico e fa riferimento ad alcune istanze dello human-centered design: sposa l’idea di una visione di contesto ampia per l’individuazione dei vincoli progettuali; condivide prassi e metodologie; restituisce una sintesi originale ad artefatti che usano la tecnologia senza finalizzarla. Da un punto di vista della ricerca applicata, il paper prende in esame l’ambito della correzione posturale secondo due diversi approcci: il primo si incentra sulla riabilitazione mediante il potenziamento del muscolo scheletrico e la sensibilizzazione propriocettiva; il secondo sulla correzione mediante utilizzo di corsetti. In pratica, si prendono in esame salute, benessere e sport indirizzati al miglioramento della condizione posturale.