La tesi sostenuta è che le politiche territoriali della nuova “dimensione della città contemporanea”, associate alla Legge Del Rio n. 56 del 07 Aprile 2014 che ha previsto l’istituzione delle città metropolitane e delle loro pianificazioni strategiche, possano consentire un’utile integrazione tra la visione degli Ecological Corridor della Landscape Ecology (Forman T.T. R., Godron M., 1981) e quella degli Itinerari Narrativi, quale elementi fondamentali della nuova generazione della Pianificazione Paesaggistica, atti a promuovere il processo di fruizione lenta dei paesaggi per nuove forme di turismo sostenibile nelle città e nei territori. Le funzioni di Connessione (fisica) e Connettività (ecologica) sottendono le visioni della teoria delle Reti Ecologiche che sono entrate prepotentemente negli ultimi vent’anni all’interno delle discipline della pianificazione urbana e territoriale di tanti Ptcp italiani (Legge n.142/1990) e Piani Paesaggistici (secondo i dettami del Codice Urbani DLgs n.42/2004) non senza fraintendimenti e taluni determinismi. Allo stesso tempo la diffusione di “usi allargati” del territorio in nuove forme di loisir, turismo esperenziale e attività sportive an plein air hanno importato nel nostro paese le pratiche progettuali delle greenway e della mobilità lenta intesa come contributo ad una profonda revisione delle reti infrastrutturali legate alla fruizione del Cultural Heritage. La riscoperta degli Itinerari Narrativi, già definita nel Piano Paesaggistico Territoriale della Puglia, associata al concetto di relazione e connettività tra paesaggi periurbani e 1testimonianze storiche insediative della cultura pugliese, pone una riflessione sul nostro caso di studio. Il ruolo duale dell’istituendo Parco delle Lame San Giorgio e Giotta (LR n. 19/1997 della Regione Puglia) nel quadrante sudest della Città Metropolitana di Bari, visto non solo come solco erosivo del carsismo pugliese e displuvio delle acque meteoriche dall’altopiano murgiano verso il Mare Adriatico, ma anche da considerarsi quale 2asse di connessione tra la rete dei centri costieri e sub-costieri, con le aree interne della Città Metropolitana di Bari.3Le Lame, quindi, come veri e propri elementi di Connettività ecologica e di Connessione territoriale, che riscoprono un ruolo secolare avuto come penetranti del territorio interno della Puglia dall’alto Medioevo, pendoli costieri ad elevata biodiversità in grado di connettere e mettere a sistema le risorse rurali-ambientali e storico-culturali attraverso la costituzione delle Rete dei Parchi Metropolitani in grado di definire una nuova “geografia fruitivo percettiva” del paesaggio regionale. Peraltro, il recente riconoscimento del Parco delle Lame San Giorgio e Giotta (luglio 2017) riattivato dalla Città Metropolitana di Bari dopo un decennio di oblio si interseca con uno dei 5 Progetti Strategici del Pptr: il n.4 Il Sistema infrastrutturale per la mobilità dolce, costruito su un modello di politica infrastrutturale regionale intesa come base di partenza per favorire una “nuova dialettica tra luoghi e corridoi” nelle città salvaguardando la riconoscibilità della struttura delle reti di collegamento tra di esse e definendo le giuste relazioni funzionali nei confronti del territorio circostante. La sfida da perseguire per la promozione di una nuova rete di mobilità alternativa è rappresentata dalla riscoperta degli ecosistemi naturali che attraverso modelli ciclo-pedonali sostenibili, tecniche di progettazione di land-artpossano garantire non solo una fruizione paesistica integrata dei luoghi ma anche un’adeguata implementazione multimodale di collegamento di rete al fine di attivare sinergie tra territori collinari e costieri, diversificando le forme di turismo balneare con quelle storico-culturale, naturalistico e rurale
Corridoi ecologici nella Città Metropolitana di Bari: il Parco delle Lame San Giorgio e Giotta / D’Onghia, Vito; Milella, Silvana; Pietrantonio, Porzia. - ELETTRONICO. - (2018). (Intervento presentato al convegno XXI Conferenza nazionale Società Italiana degli Urbanisti tenutosi a Firenze, Italy nel 6-8 giugno 2018).
Corridoi ecologici nella Città Metropolitana di Bari: il Parco delle Lame San Giorgio e Giotta
Vito D’Onghia;Silvana Milella;Porzia Pietrantonio
2018-01-01
Abstract
La tesi sostenuta è che le politiche territoriali della nuova “dimensione della città contemporanea”, associate alla Legge Del Rio n. 56 del 07 Aprile 2014 che ha previsto l’istituzione delle città metropolitane e delle loro pianificazioni strategiche, possano consentire un’utile integrazione tra la visione degli Ecological Corridor della Landscape Ecology (Forman T.T. R., Godron M., 1981) e quella degli Itinerari Narrativi, quale elementi fondamentali della nuova generazione della Pianificazione Paesaggistica, atti a promuovere il processo di fruizione lenta dei paesaggi per nuove forme di turismo sostenibile nelle città e nei territori. Le funzioni di Connessione (fisica) e Connettività (ecologica) sottendono le visioni della teoria delle Reti Ecologiche che sono entrate prepotentemente negli ultimi vent’anni all’interno delle discipline della pianificazione urbana e territoriale di tanti Ptcp italiani (Legge n.142/1990) e Piani Paesaggistici (secondo i dettami del Codice Urbani DLgs n.42/2004) non senza fraintendimenti e taluni determinismi. Allo stesso tempo la diffusione di “usi allargati” del territorio in nuove forme di loisir, turismo esperenziale e attività sportive an plein air hanno importato nel nostro paese le pratiche progettuali delle greenway e della mobilità lenta intesa come contributo ad una profonda revisione delle reti infrastrutturali legate alla fruizione del Cultural Heritage. La riscoperta degli Itinerari Narrativi, già definita nel Piano Paesaggistico Territoriale della Puglia, associata al concetto di relazione e connettività tra paesaggi periurbani e 1testimonianze storiche insediative della cultura pugliese, pone una riflessione sul nostro caso di studio. Il ruolo duale dell’istituendo Parco delle Lame San Giorgio e Giotta (LR n. 19/1997 della Regione Puglia) nel quadrante sudest della Città Metropolitana di Bari, visto non solo come solco erosivo del carsismo pugliese e displuvio delle acque meteoriche dall’altopiano murgiano verso il Mare Adriatico, ma anche da considerarsi quale 2asse di connessione tra la rete dei centri costieri e sub-costieri, con le aree interne della Città Metropolitana di Bari.3Le Lame, quindi, come veri e propri elementi di Connettività ecologica e di Connessione territoriale, che riscoprono un ruolo secolare avuto come penetranti del territorio interno della Puglia dall’alto Medioevo, pendoli costieri ad elevata biodiversità in grado di connettere e mettere a sistema le risorse rurali-ambientali e storico-culturali attraverso la costituzione delle Rete dei Parchi Metropolitani in grado di definire una nuova “geografia fruitivo percettiva” del paesaggio regionale. Peraltro, il recente riconoscimento del Parco delle Lame San Giorgio e Giotta (luglio 2017) riattivato dalla Città Metropolitana di Bari dopo un decennio di oblio si interseca con uno dei 5 Progetti Strategici del Pptr: il n.4 Il Sistema infrastrutturale per la mobilità dolce, costruito su un modello di politica infrastrutturale regionale intesa come base di partenza per favorire una “nuova dialettica tra luoghi e corridoi” nelle città salvaguardando la riconoscibilità della struttura delle reti di collegamento tra di esse e definendo le giuste relazioni funzionali nei confronti del territorio circostante. La sfida da perseguire per la promozione di una nuova rete di mobilità alternativa è rappresentata dalla riscoperta degli ecosistemi naturali che attraverso modelli ciclo-pedonali sostenibili, tecniche di progettazione di land-artpossano garantire non solo una fruizione paesistica integrata dei luoghi ma anche un’adeguata implementazione multimodale di collegamento di rete al fine di attivare sinergie tra territori collinari e costieri, diversificando le forme di turismo balneare con quelle storico-culturale, naturalistico e ruraleI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.