L’incapacità di rifondare e risignificare il rapporto tra pieni e vuoti, tra spazi interni degli edifici e spazi esterni della città, rapporto che interpretando valori condivisi conferiva e ancora conferisce senso e ragione alle nostre antiche piazze, ha determinato il disinteresse verso la costruzione dello spazio esterno pubblico e orientato l’attenzione verso la costruzione di ‘internità’ che ne ripropongono, alterandole, le spazialità. ‘Internità’ pseudo-urbane, come quelle delle ‘gallerie’ dei centri commerciali o delle ‘piazzette’ degli outlet village, assoggettate ai tempi e alle modalità di una sola funzione (quella dello shopping) e spesso decontestualizzate perché intenzionalmente indipendenti dalla forma e dagli spazi del contesto di appartenenza. Il concorso internazionale per l’ampliamento della Neue Nationalgalerie di Berlino e la sistemazione degli spazi adiacenti del Kulturforum, bandito nel 2015, ha costituito un'occasione per riflettere su queste questioni. Sulla base del proprio progetto elaborato a posteriori, l'autore cerca di definire un punto di vista utile alla discussione disciplinare sul tema della costruzione dello spazio pubblico nella città contemporanea.
La costruzione dello spazio pubblico della città contemporanea / Defilippis, Francesco (I QUADERNI DI EDA). - In: The Museum of 20th Century : l’ampliamento della Galleria Nazionale di Berlino di Mies van der Rohe / Renato Capozzi ; [a cura di] F. Gosta, M. Russo. - STAMPA. - Roma : Aracne, 2020. - ISBN 978-88-255-3342-2. - pp. 42-51
La costruzione dello spazio pubblico della città contemporanea
Francesco Defilippis
2020-01-01
Abstract
L’incapacità di rifondare e risignificare il rapporto tra pieni e vuoti, tra spazi interni degli edifici e spazi esterni della città, rapporto che interpretando valori condivisi conferiva e ancora conferisce senso e ragione alle nostre antiche piazze, ha determinato il disinteresse verso la costruzione dello spazio esterno pubblico e orientato l’attenzione verso la costruzione di ‘internità’ che ne ripropongono, alterandole, le spazialità. ‘Internità’ pseudo-urbane, come quelle delle ‘gallerie’ dei centri commerciali o delle ‘piazzette’ degli outlet village, assoggettate ai tempi e alle modalità di una sola funzione (quella dello shopping) e spesso decontestualizzate perché intenzionalmente indipendenti dalla forma e dagli spazi del contesto di appartenenza. Il concorso internazionale per l’ampliamento della Neue Nationalgalerie di Berlino e la sistemazione degli spazi adiacenti del Kulturforum, bandito nel 2015, ha costituito un'occasione per riflettere su queste questioni. Sulla base del proprio progetto elaborato a posteriori, l'autore cerca di definire un punto di vista utile alla discussione disciplinare sul tema della costruzione dello spazio pubblico nella città contemporanea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.