Il Monte Vulture, vulcano spento al confine settentrionale della Basilicata con la Puglia e l’Irpinia, è nato in un’area di forte instabilità tettonica. L’analisi di dati stratigrafici, idrogeologici e chimico-fisici consente di delineare l’idrodinamica sotterranea del M. Vulture, che nel presente lavoro si avvale anche di nuovi dati. L’edificio vulcanico è sede di una vasta circolazione idrica sotterranea, che si manifesta dalle quote più elevate, secondo linee di flusso a sviluppo radiale. Essa è condizionata dalle strutture create dalle sequenze magmatiche e piroclastiche del vulcano, dai loro successivi assestamenti e deformazioni tettoniche e pseudo tettoniche, fattori che hanno determinato permeabilità ed anisotropia del drenaggio sotterraneo. I punti principali di emergenza della falda idrica si rinvengono in corrispondenza dei Laghi di Monticchio e al contatto dei terreni vulcanici con il substrato sedimentario, alle estremità di una lunga faglia, che coincide con la scarpata di un ampio probabile collasso calderico. La vulnerabilità intrinseca dell’acquifero è stata elaborata sulla base dei piani informativi elementari relativi ai caratteri idrogeologici e climatici del territorio. Indagini più recenti hanno permesso di tracciare la mappa della concentrazione di Nitrati nelle acque sotterranee. Il confronto tra i dati invernali-estivi e con la carta della vulnerabilità evidenzia il ruolo determinante della circolazione idrica sotterranea nella diluizione stagionale e totale dell’inquinante.

Idrogeologia del M. Vulture (Basilicata,Italia) / Spilotro, G.; Canora, F.; Caporale, F.; Caputo, R.; Fidelibus, Maria Dolores; Leandro, G.. - (2005). (Intervento presentato al convegno Aquifer Vulnerability and Risk, 2nd International Workshop. 4th Congress on the Protection and Manag nel 21-23 settembre 2005 Reggia di Colorno (Parma)).

Idrogeologia del M. Vulture (Basilicata,Italia).

FIDELIBUS, Maria Dolores;
2005-01-01

Abstract

Il Monte Vulture, vulcano spento al confine settentrionale della Basilicata con la Puglia e l’Irpinia, è nato in un’area di forte instabilità tettonica. L’analisi di dati stratigrafici, idrogeologici e chimico-fisici consente di delineare l’idrodinamica sotterranea del M. Vulture, che nel presente lavoro si avvale anche di nuovi dati. L’edificio vulcanico è sede di una vasta circolazione idrica sotterranea, che si manifesta dalle quote più elevate, secondo linee di flusso a sviluppo radiale. Essa è condizionata dalle strutture create dalle sequenze magmatiche e piroclastiche del vulcano, dai loro successivi assestamenti e deformazioni tettoniche e pseudo tettoniche, fattori che hanno determinato permeabilità ed anisotropia del drenaggio sotterraneo. I punti principali di emergenza della falda idrica si rinvengono in corrispondenza dei Laghi di Monticchio e al contatto dei terreni vulcanici con il substrato sedimentario, alle estremità di una lunga faglia, che coincide con la scarpata di un ampio probabile collasso calderico. La vulnerabilità intrinseca dell’acquifero è stata elaborata sulla base dei piani informativi elementari relativi ai caratteri idrogeologici e climatici del territorio. Indagini più recenti hanno permesso di tracciare la mappa della concentrazione di Nitrati nelle acque sotterranee. Il confronto tra i dati invernali-estivi e con la carta della vulnerabilità evidenzia il ruolo determinante della circolazione idrica sotterranea nella diluizione stagionale e totale dell’inquinante.
2005
Aquifer Vulnerability and Risk, 2nd International Workshop. 4th Congress on the Protection and Manag
Idrogeologia del M. Vulture (Basilicata,Italia) / Spilotro, G.; Canora, F.; Caporale, F.; Caputo, R.; Fidelibus, Maria Dolores; Leandro, G.. - (2005). (Intervento presentato al convegno Aquifer Vulnerability and Risk, 2nd International Workshop. 4th Congress on the Protection and Manag nel 21-23 settembre 2005 Reggia di Colorno (Parma)).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/19897
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