La ricostruzione del modello concettuale di acquiferi carsici richiede approcci metodologici specifici a causa della pratica impossibilità di conoscere la struttura degli stessi: approcci particolari sono tanto più richiesti quando per questi acquiferi si debba definire vulnerabilità intrinseca e zone di protezione o valutare il potenziale impatto degli inquinanti sulla qualità delle acque sotterranee. Dal punto di vista della caratterizzazione di tutti gli elementi necessari alla definizione del modello concettuale e quindi della vulnerabilità intrinseca e della vulnerabilità delle acque sotterranee, ma anche per molti altri aspetti idrogeologici, tra gli acquiferi che sono d’interesse della Regione Puglia, quelli carsici costieri, data l’aggiuntiva condizione al contorno che ne condiziona il comportamento idraulico, rappresentano un caso complesso. Allo scopo di esemplificare lo scenario di complessità che si può presentare nello studio di processi fondamentali quali quelli del trasporto di massa in acquiferi carsici costieri, sono illustrati i risultati dell’applicazione di traccianti naturali fisici nell’area del basso Salento. Dati chimici e profili multiparametrici relativi ad un monitoraggio a frequenza trimestrale condotto presso i pozzi della rete di monitoraggio regionale nel periodo 1995-1996, nonché contenuti in isotopi stabili, sono utilizzati per formulare ipotesi in merito al ruolo svolto dai diversi sotto-sistemi carsici nel trasporto di massa dalla superficie alla falda profonda salentinae per validare carte della vulnerabilità intrinseca.
MECCANISMI DI TRASPORTO DI MASSA NELL’ACQUIFERO CARSICO COSTIERO DEL SALENTO (PUGLIA): MODELLO CONCETTUALE / Fidelibus, Maria Dolores; Specchio, V.. - (2016), pp. 109-125. (Intervento presentato al convegno LA RICERCA CARSOLOGICA IN ITALIA tenutosi a Frabosa Soprana (Cn) – Grotta di Bossea, nel 22-23 giugno 2013).
MECCANISMI DI TRASPORTO DI MASSA NELL’ACQUIFERO CARSICO COSTIERO DEL SALENTO (PUGLIA): MODELLO CONCETTUALE
FIDELIBUS, Maria Dolores;
2016-01-01
Abstract
La ricostruzione del modello concettuale di acquiferi carsici richiede approcci metodologici specifici a causa della pratica impossibilità di conoscere la struttura degli stessi: approcci particolari sono tanto più richiesti quando per questi acquiferi si debba definire vulnerabilità intrinseca e zone di protezione o valutare il potenziale impatto degli inquinanti sulla qualità delle acque sotterranee. Dal punto di vista della caratterizzazione di tutti gli elementi necessari alla definizione del modello concettuale e quindi della vulnerabilità intrinseca e della vulnerabilità delle acque sotterranee, ma anche per molti altri aspetti idrogeologici, tra gli acquiferi che sono d’interesse della Regione Puglia, quelli carsici costieri, data l’aggiuntiva condizione al contorno che ne condiziona il comportamento idraulico, rappresentano un caso complesso. Allo scopo di esemplificare lo scenario di complessità che si può presentare nello studio di processi fondamentali quali quelli del trasporto di massa in acquiferi carsici costieri, sono illustrati i risultati dell’applicazione di traccianti naturali fisici nell’area del basso Salento. Dati chimici e profili multiparametrici relativi ad un monitoraggio a frequenza trimestrale condotto presso i pozzi della rete di monitoraggio regionale nel periodo 1995-1996, nonché contenuti in isotopi stabili, sono utilizzati per formulare ipotesi in merito al ruolo svolto dai diversi sotto-sistemi carsici nel trasporto di massa dalla superficie alla falda profonda salentinae per validare carte della vulnerabilità intrinseca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.