Il contributo intende riflettere sui modi di costruzione della città contem- poranea partendo da un’analisi dell’attuale realtà metropolitana. Il ragionamento muoverà dalle critiche all’attuale cultura architettonica, riassumibile nei concetti di ‘città generica’ e ‘junk-space’, con il fine di individuare una possibile soluzione del problema del paesaggio urba- no nello studio di quelle teorie sulla città che hanno visto in principio la luce attraverso il contributo teorico-pratico del Movimento Moderno. Tali teorie, che hanno indubbiamente il merito di aver messo in discus- sione i consolidati princìpi di costruzione della città antica in favore di un rinnovato rapporto tra la città e la natura, si sono improvvisamente arrestate dal dopoguerra in poi, venendo riprese, per ciò che concerne la scuola italiana, solo alla fine degli anni ‘70 con l’enunciazione del modello di ‘città aperta’ e del ‘vuoto urbano’ come principio di costru- zione di quest’ultima, ma soprattutto come dispositivo architettonico finalizzato alla trasformazione ‘ragionata’ della realtà urbana esistente. Con l’intento di proseguire tali enunciati teorico-pratici, si esporranno tre distinzioni tipologiche del vuoto urbano, rispondenti ad altrettante condizioni spaziali dello stesso, denominate l’isola, il campo, la stanza, di cui si descriveranno i princìpi compositivi e le implicazioni nei con- fronti del paesaggio urbano.
L'isola, il campo, la stanza. Il dispositivo del vuoto urbano come principio di costruzione della città aperta / Campanile, Nicola - In: Il Progetto di Architettura come intersezione di saperi. Per una nozione rinnovata di Patrimonio : atti dell’VIII Forum ProArch, Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione Architettonica, SSD ICAR 14, 15 e 16 [...], Napoli, 21-23 novembre 2019 / [a cura di] Alberto Calderoni, Bruna Di Palma, Antonio Nitti, Gaspare Oliva. - ELETTRONICO. - [s.l] : ProArch, 2019. - ISBN 978-88-909054-9-0. - pp. 1616-1621
L'isola, il campo, la stanza. Il dispositivo del vuoto urbano come principio di costruzione della città aperta
Nicola Campanile
2019
Abstract
Il contributo intende riflettere sui modi di costruzione della città contem- poranea partendo da un’analisi dell’attuale realtà metropolitana. Il ragionamento muoverà dalle critiche all’attuale cultura architettonica, riassumibile nei concetti di ‘città generica’ e ‘junk-space’, con il fine di individuare una possibile soluzione del problema del paesaggio urba- no nello studio di quelle teorie sulla città che hanno visto in principio la luce attraverso il contributo teorico-pratico del Movimento Moderno. Tali teorie, che hanno indubbiamente il merito di aver messo in discus- sione i consolidati princìpi di costruzione della città antica in favore di un rinnovato rapporto tra la città e la natura, si sono improvvisamente arrestate dal dopoguerra in poi, venendo riprese, per ciò che concerne la scuola italiana, solo alla fine degli anni ‘70 con l’enunciazione del modello di ‘città aperta’ e del ‘vuoto urbano’ come principio di costru- zione di quest’ultima, ma soprattutto come dispositivo architettonico finalizzato alla trasformazione ‘ragionata’ della realtà urbana esistente. Con l’intento di proseguire tali enunciati teorico-pratici, si esporranno tre distinzioni tipologiche del vuoto urbano, rispondenti ad altrettante condizioni spaziali dello stesso, denominate l’isola, il campo, la stanza, di cui si descriveranno i princìpi compositivi e le implicazioni nei con- fronti del paesaggio urbano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

