In the field of studies on ancient city, the Hellenistic period demonstrate its importance in terms of understanding the processes of growth and monumentality of urban systems, the developments of which can be interpreted by many architectural features that characterise a significant portion of the Roman urban planning practice. In this approach, the ancient port cities are understood as specialised urban organisms, characterized as ambivalent places of transition: from the social point of view for the exchange of goods and people; in terms of morphology for the necessary functional integration between the urban centre and the port infrastructure. Through the interpretation of literary, epigraphic and iconographic sources and on the basis of archaeological knowledge, this study is focused on the examination of the urban and architectural development of the eastern ports between the Hellenistic age and the first two centuries of the imperial age, attempting to demonstrate that the development of the port basins finds its guideline in the progressive integration of the port space into urban planning, in a sort of osmotic process through which the port progressively lost its initial connotation as a place separate from the city to become a place of the city, reaching characters of monumentality and prominence such as to represent an important visual component of urban landscapes denoted by a high symbolic value. The research considers the case studies of the cities of Rhodes, Kos, Ephesus, Alexandria and Caesarea Maritima. These port cities, which were built in different geographical locations and for different political reasons, offer a diversified archaeological overview and make it possible to reconstruct, also thanks to the comparison with other infrastructures and port cities, some urbanistic trends that characterised many Hellenistic centres and were fully developed in the great building season that in the eastern Mediterranean led to the monumental development of many port cities, particularly during the 1st and 2nd centuries AD. The cases considered in this study, along with other port cities, reveal a common characterisation of the port landscape which, integrated into the overall image of the city, is architecturally defined as an essential and characterising part of the city itself. The Hellenistic concept of the city is a key element in this process and a significant factor seems to have been the practice of architecture on the urban scale, which combines the experimental character of scientific and technical research with the creation of elaborate structures, going beyond the mere interest in the design of buildings to actively influence the landscape.

Nell’ambito degli studi sulla città antica, l’età ellenistica conferma la sua importanza per la comprensione dei processi di crescita e monumentalizzazione degli impianti urbani i cui sviluppi possono essere interpretati alla luce di molti dei dispositivi architettonici che caratterizzeranno una significativa quota della dottrina urbanistica di età romana. In questo filone di ricerca, le città portuali antiche sono intese come organismi urbani specializzati, connotati per loro natura come luoghi di transizione ambivalenti: dal punto di vista sociale per gli scambi di merci e uomini; dal punto di vista morfologico per la necessaria integrazione funzionale tra centro urbano e infrastruttura portuale. Attraverso l’interpretazione delle fonti letterarie, epigrafiche e iconografiche e sulla base delle conoscenze archeologiche questo studio, centrato sulla disamina dello sviluppo urbanistico e architettonico dei porti orientali tra l’età ellenistica e i primi due secoli dell’età imperiale, prova a dimostrare che lo sviluppo dei bacini portuali ha avuto come motivo di fondo principale la progressiva integrazione dello spazio portuale nella pianificazione urbana, in una sorta di processo osmotico attraverso il quale il porto ha progressivamente perso la sua iniziale connotazione di luogo separato dalla città per divenire luogo della città, raggiungendo caratteri di monumentalità e preminenza tali da rappresentare una importante componente visiva dei paesaggi urbani denotata da un alto valore simbolico. La ricerca prende in considerazione i casi di studio delle città di Rodi, Kos, Efeso, Alessandria e Caesarea Maritima. Queste città portuali, sorte in luoghi geografici diversi e per volontà politiche differenti, offrono un quadro archeologico d’insieme diversificato e consentono di ricostruire, anche grazie al confronto con altre infrastrutture e città portuali, alcune tendenze urbanistiche che sembrano caratterizzare molti centri ellenistici e che trovano pieno sviluppo nella grande stagione edilizia che nel Mediterraneo orientale portò alla monumentalizzazione di molte città portuali, con particolare evidenza durante il I e il II secolo dopo Cristo. I casi presi in considerazione in questo studio, insieme ad altre città portuali, mostrano una comune caratterizzazione del paesaggio sul porto che, integrato nell’immagine complessiva della città, si definisce architettonicamente come parte essenziale e caratterizzante della città stessa. In questo processo è centrale il concetto ellenistico di città e un ruolo determinante sembra essere stato svolto dall’esercizio dell’architettura alla scala urbana che associò il carattere sperimentale della ricerca scientifica e tecnica alla realizzazione di strutture complesse, superando il mero interesse alla progettazione di edifici per intervenire attivamente sul paesaggio.

Éργον δὲ μέγα ἢ βασίλειον. Disegno urbano e aspetti monumentali dei porti nel Mediterraneo orientale tra l'età ellenistica e il II secolo d.C / Falco, Davide. - ELETTRONICO. - (2022). [10.60576/poliba/iris/falco-davide_phd2022]

Éργον δὲ μέγα ἢ βασίλειον. Disegno urbano e aspetti monumentali dei porti nel Mediterraneo orientale tra l'età ellenistica e il II secolo d.C

Falco, Davide
2022-01-01

Abstract

In the field of studies on ancient city, the Hellenistic period demonstrate its importance in terms of understanding the processes of growth and monumentality of urban systems, the developments of which can be interpreted by many architectural features that characterise a significant portion of the Roman urban planning practice. In this approach, the ancient port cities are understood as specialised urban organisms, characterized as ambivalent places of transition: from the social point of view for the exchange of goods and people; in terms of morphology for the necessary functional integration between the urban centre and the port infrastructure. Through the interpretation of literary, epigraphic and iconographic sources and on the basis of archaeological knowledge, this study is focused on the examination of the urban and architectural development of the eastern ports between the Hellenistic age and the first two centuries of the imperial age, attempting to demonstrate that the development of the port basins finds its guideline in the progressive integration of the port space into urban planning, in a sort of osmotic process through which the port progressively lost its initial connotation as a place separate from the city to become a place of the city, reaching characters of monumentality and prominence such as to represent an important visual component of urban landscapes denoted by a high symbolic value. The research considers the case studies of the cities of Rhodes, Kos, Ephesus, Alexandria and Caesarea Maritima. These port cities, which were built in different geographical locations and for different political reasons, offer a diversified archaeological overview and make it possible to reconstruct, also thanks to the comparison with other infrastructures and port cities, some urbanistic trends that characterised many Hellenistic centres and were fully developed in the great building season that in the eastern Mediterranean led to the monumental development of many port cities, particularly during the 1st and 2nd centuries AD. The cases considered in this study, along with other port cities, reveal a common characterisation of the port landscape which, integrated into the overall image of the city, is architecturally defined as an essential and characterising part of the city itself. The Hellenistic concept of the city is a key element in this process and a significant factor seems to have been the practice of architecture on the urban scale, which combines the experimental character of scientific and technical research with the creation of elaborate structures, going beyond the mere interest in the design of buildings to actively influence the landscape.
2022
Nell’ambito degli studi sulla città antica, l’età ellenistica conferma la sua importanza per la comprensione dei processi di crescita e monumentalizzazione degli impianti urbani i cui sviluppi possono essere interpretati alla luce di molti dei dispositivi architettonici che caratterizzeranno una significativa quota della dottrina urbanistica di età romana. In questo filone di ricerca, le città portuali antiche sono intese come organismi urbani specializzati, connotati per loro natura come luoghi di transizione ambivalenti: dal punto di vista sociale per gli scambi di merci e uomini; dal punto di vista morfologico per la necessaria integrazione funzionale tra centro urbano e infrastruttura portuale. Attraverso l’interpretazione delle fonti letterarie, epigrafiche e iconografiche e sulla base delle conoscenze archeologiche questo studio, centrato sulla disamina dello sviluppo urbanistico e architettonico dei porti orientali tra l’età ellenistica e i primi due secoli dell’età imperiale, prova a dimostrare che lo sviluppo dei bacini portuali ha avuto come motivo di fondo principale la progressiva integrazione dello spazio portuale nella pianificazione urbana, in una sorta di processo osmotico attraverso il quale il porto ha progressivamente perso la sua iniziale connotazione di luogo separato dalla città per divenire luogo della città, raggiungendo caratteri di monumentalità e preminenza tali da rappresentare una importante componente visiva dei paesaggi urbani denotata da un alto valore simbolico. La ricerca prende in considerazione i casi di studio delle città di Rodi, Kos, Efeso, Alessandria e Caesarea Maritima. Queste città portuali, sorte in luoghi geografici diversi e per volontà politiche differenti, offrono un quadro archeologico d’insieme diversificato e consentono di ricostruire, anche grazie al confronto con altre infrastrutture e città portuali, alcune tendenze urbanistiche che sembrano caratterizzare molti centri ellenistici e che trovano pieno sviluppo nella grande stagione edilizia che nel Mediterraneo orientale portò alla monumentalizzazione di molte città portuali, con particolare evidenza durante il I e il II secolo dopo Cristo. I casi presi in considerazione in questo studio, insieme ad altre città portuali, mostrano una comune caratterizzazione del paesaggio sul porto che, integrato nell’immagine complessiva della città, si definisce architettonicamente come parte essenziale e caratterizzante della città stessa. In questo processo è centrale il concetto ellenistico di città e un ruolo determinante sembra essere stato svolto dall’esercizio dell’architettura alla scala urbana che associò il carattere sperimentale della ricerca scientifica e tecnica alla realizzazione di strutture complesse, superando il mero interesse alla progettazione di edifici per intervenire attivamente sul paesaggio.
Ancient city; Port cities; Hellenistic architecture; Roman architecture; Ancient town planning; Hellenism; imperial age; Rhodes; Kos; Ephesus; Alexandria; Caesarea Maritima; Ancient ports; Landscape; Harbour landscape; Iconography;
Città antica; Città portuali; Architettura ellenistica; Architetttura romana; Urbanistica antica; Ellenismo; Età imperiale; Rodi; Kos; Efeso; Alessandria; Caesarea Maritima; Porti antichi; Paesaggio; Paesaggio portuale; Iconografia;
Éργον δὲ μέγα ἢ βασίλειον. Disegno urbano e aspetti monumentali dei porti nel Mediterraneo orientale tra l'età ellenistica e il II secolo d.C / Falco, Davide. - ELETTRONICO. - (2022). [10.60576/poliba/iris/falco-davide_phd2022]
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/237598
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