In età ellenistica i monumenti funerari in Puglia conobbero un notevole sviluppo, sia come naiskoi esterni alle sepolture, sia come strutture ipogee, spesso dotate di notevoli facciate architettoniche. In questo quadro Taranto ha svolto il ruolo di fulcro per la rielaborazione di modelli di riferimento provenienti da diversi contesti del Mediterraneo; altrettanto rilevante è la documentazione dei centri indigeni pugliesi, come esempi di acquisizione ed elaborazione di modelli esterni da parte delle aristocrazie indigene ellenizzate. In genere il fenomeno risale agli ultimi decenni del IV sec. a.C. e prosegue, in una certa misura, fino al II sec. a.C. Le ragioni di tale sviluppo sono diverse: una crescita sociale ed economica, che favorisce una differenziazione delle espressioni rappresentative all'interno del modello funerario; la scelta di Atene come principale modello di riferimento; scambi più diretti e interattivi con l'area macedone e illirico-epirota; il desiderio di manifestare l'identità pugliese rispetto a Roma. Il contributo intende quindi fornire una panoramica dell'architettura funeraria in Puglia, attraverso l'analisi degli aspetti attinenti al contesto locale ma anche con una specifica attenzione alle interazioni con i contesti culturali illirico-epiroti, sulla sponda opposta del mare Adriatico.
L'architettura funeraria in Puglia tra ellenismo e romanizzazione / Belli, Roberta. - STAMPA. - II:2(2022), pp. 1029-1049. (Intervento presentato al convegno Roma e il mondo adriatico. Dalla Ricerca archeologica alla pianificazione del territorio tenutosi a Macerata nel 18-20 maggio 2017).
L'architettura funeraria in Puglia tra ellenismo e romanizzazione
Roberta Belli Pasqua
2022-01-01
Abstract
In età ellenistica i monumenti funerari in Puglia conobbero un notevole sviluppo, sia come naiskoi esterni alle sepolture, sia come strutture ipogee, spesso dotate di notevoli facciate architettoniche. In questo quadro Taranto ha svolto il ruolo di fulcro per la rielaborazione di modelli di riferimento provenienti da diversi contesti del Mediterraneo; altrettanto rilevante è la documentazione dei centri indigeni pugliesi, come esempi di acquisizione ed elaborazione di modelli esterni da parte delle aristocrazie indigene ellenizzate. In genere il fenomeno risale agli ultimi decenni del IV sec. a.C. e prosegue, in una certa misura, fino al II sec. a.C. Le ragioni di tale sviluppo sono diverse: una crescita sociale ed economica, che favorisce una differenziazione delle espressioni rappresentative all'interno del modello funerario; la scelta di Atene come principale modello di riferimento; scambi più diretti e interattivi con l'area macedone e illirico-epirota; il desiderio di manifestare l'identità pugliese rispetto a Roma. Il contributo intende quindi fornire una panoramica dell'architettura funeraria in Puglia, attraverso l'analisi degli aspetti attinenti al contesto locale ma anche con una specifica attenzione alle interazioni con i contesti culturali illirico-epiroti, sulla sponda opposta del mare Adriatico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.