Le strutture urbane più complesse e durature, che meglio hanno resistito al passaggio dei secoli e alle avversità climatiche, sono distinguibili, sul nostro territorio, come nell’intera regione mediterranea, per la maggiore organizzazione dello spazio urbano al fine di ottimizzare anche la raccolta e la distribuzione dell’acqua piovana ricadente sull’intero insediamento. A questo si è aggiunta la capacità di plasmare il territorio circostante (scavandolo, modellandolo, arginandolo con muretti a secco, realizzando solchi e canali artificiali nella pietra calcarea come nel terreno) affinché contribuisse a captare la maggiore risorsa idrica possibile per poi convogliarla verso i campi o verso l’agglomerato urbano. Questo dimostra come le economie di scala a cui occorre riferirsi, per produrre risultati apprezzabili nel caso dell’ottimizzazione del recupero delle acque meteoriche, non siano legate ad un’applicazione tecnica alla scala dell’edificio o della piccola agglomerazione, quanto piuttosto al ripensamento della forma e della struttura dello spazio urbano nonché del territorio che lo circonda. I binomi architettura/tecnologia, tradizione/ innovazione, territorio/forma urbana, ci consentono pertanto di comprendere come, nel futuro prossimo, la via della sostenibilità passi necessariamente attraverso la comprensione dell’inscindibillità di tali legami
Recupero delle acque piovane per uso domestico nell’area mediterranea / Montalbano, Calogero; Petruccioli, A.; Piccinni, Alberto Ferruccio; di Modugno, M.. - STAMPA. - 1:(2009).
Recupero delle acque piovane per uso domestico nell’area mediterranea
MONTALBANO, Calogero;PICCINNI, Alberto Ferruccio;
2009-01-01
Abstract
Le strutture urbane più complesse e durature, che meglio hanno resistito al passaggio dei secoli e alle avversità climatiche, sono distinguibili, sul nostro territorio, come nell’intera regione mediterranea, per la maggiore organizzazione dello spazio urbano al fine di ottimizzare anche la raccolta e la distribuzione dell’acqua piovana ricadente sull’intero insediamento. A questo si è aggiunta la capacità di plasmare il territorio circostante (scavandolo, modellandolo, arginandolo con muretti a secco, realizzando solchi e canali artificiali nella pietra calcarea come nel terreno) affinché contribuisse a captare la maggiore risorsa idrica possibile per poi convogliarla verso i campi o verso l’agglomerato urbano. Questo dimostra come le economie di scala a cui occorre riferirsi, per produrre risultati apprezzabili nel caso dell’ottimizzazione del recupero delle acque meteoriche, non siano legate ad un’applicazione tecnica alla scala dell’edificio o della piccola agglomerazione, quanto piuttosto al ripensamento della forma e della struttura dello spazio urbano nonché del territorio che lo circonda. I binomi architettura/tecnologia, tradizione/ innovazione, territorio/forma urbana, ci consentono pertanto di comprendere come, nel futuro prossimo, la via della sostenibilità passi necessariamente attraverso la comprensione dell’inscindibillità di tali legamiFile | Dimensione | Formato | |
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