Il presente contributo vuole fornire i primi risultati di un’indagine autoptica delle strutture della fontana “arcaica” di Agrigento, nota come Santuario Rupestre di S. Biagio. Il complesso monumentale sorge sulle pendici nord-orientali della Rupe Atenea, a ridosso di una parete rocciosa, all’interno della quale si è sviluppato un sistema di grotte antropiche; esso si compone essenzialmente di due parti: l’edificio delle vasche ad Ovest e il piazzale recintato antistante ad Est. Dopo le prime esplorazioni di Pirro Marconi, nel 1926, nel 1932 Giuseppe Cultrera portò alla luce l’intero complesso monumentale. Fin dalla sua scoperta il monumento è stato oggetto di ripetuti interventi di restauro, alcuni dei quali piuttosto invasivi, che hanno determinato una difficoltà nella lettura del complesso architettonico nel suo contesto naturale. La nuova indagine condotta sul monumento è stata quindi finalizzata a chiarire la configurazione architettonica della fontana nella successione delle fasi di vita, ricostruendo le dinamiche naturali e antropiche che hanno interessato il sito sin dalla sua fondazione. Inoltre, è stata ipotizzata una datazione del monumento nell’ambito dell’età ellenistica, fornendo confronti con il mondo mediterraneo orientale

La fontana arcaica di San Biagio ad Agrigento

Antonello Fino
2015-01-01

Abstract

Il presente contributo vuole fornire i primi risultati di un’indagine autoptica delle strutture della fontana “arcaica” di Agrigento, nota come Santuario Rupestre di S. Biagio. Il complesso monumentale sorge sulle pendici nord-orientali della Rupe Atenea, a ridosso di una parete rocciosa, all’interno della quale si è sviluppato un sistema di grotte antropiche; esso si compone essenzialmente di due parti: l’edificio delle vasche ad Ovest e il piazzale recintato antistante ad Est. Dopo le prime esplorazioni di Pirro Marconi, nel 1926, nel 1932 Giuseppe Cultrera portò alla luce l’intero complesso monumentale. Fin dalla sua scoperta il monumento è stato oggetto di ripetuti interventi di restauro, alcuni dei quali piuttosto invasivi, che hanno determinato una difficoltà nella lettura del complesso architettonico nel suo contesto naturale. La nuova indagine condotta sul monumento è stata quindi finalizzata a chiarire la configurazione architettonica della fontana nella successione delle fasi di vita, ricostruendo le dinamiche naturali e antropiche che hanno interessato il sito sin dalla sua fondazione. Inoltre, è stata ipotizzata una datazione del monumento nell’ambito dell’età ellenistica, fornendo confronti con il mondo mediterraneo orientale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/239851
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