TEATRO UMBERTO GIORDANO. Disegni e memoria. Alla fine del settecento, la riflessione teorica sul teatro, giunse anche in Italia, ad una svolta importante. Fu rivisto da parte degli intellettuali, non solo il fenomeno culturale nel suo complesso, ma soprattutto, la sua struttura fisica. Il saggio affronta il percorso storico del teatro di pianta costruito a Foggia agli inizio dell’Ottocento. Attraverso un’accurata selezione del materiale di archivio e bibliografico consultato, la trattazione dell’argomento segue il percorso progettuale iniziato da Luigi Oberty, e seguito dall’architetto Leopoldo Vaccaro, analizzando con puntuali riferimenti tecnici e riscontri in loco, anche attraverso il rilievo metrico architettonico e l’analisi grafica della struttura dell’edificio, le singole scelte che hanno determinato la forma geometrica della sala unitamente all’intero apparato scenico, con la fossa orchestrale, il proscenio, il palcoscenico e le attrezzature sceniche e meccaniche. Considerato strumento prezioso per il rinnovamento morale, gli illuministi intesero riformare il teatro, quindi proposero due modi di concepirlo: quello più compiutamente neoclassico, legato all’eredità rinascimentale, comunque con un’impostazione più confacente al presente e con nuove esigenze; e quello rigorosamente più tecnico che assegnava all’ottica e all’acustica enorme importanza. L’esempio significativo del teatro Umberto Giordano di Foggia ci permette di approfondire gli aspetti architettonici e tecnici di questo fenomeno, con l’auspicio che questo studio possa portare il proprio contributo alla problematica della catalogazione, classificazione e conseguente conservazione di edifici certamente fondamentali per la storia della Puglia.
TEATRO UMBERTO GIORDANO. Disegni e memoria / Spinelli, Domenico. - (2012), pp. 1-60.
TEATRO UMBERTO GIORDANO. Disegni e memoria
SPINELLI, Domenico
2012-01-01
Abstract
TEATRO UMBERTO GIORDANO. Disegni e memoria. Alla fine del settecento, la riflessione teorica sul teatro, giunse anche in Italia, ad una svolta importante. Fu rivisto da parte degli intellettuali, non solo il fenomeno culturale nel suo complesso, ma soprattutto, la sua struttura fisica. Il saggio affronta il percorso storico del teatro di pianta costruito a Foggia agli inizio dell’Ottocento. Attraverso un’accurata selezione del materiale di archivio e bibliografico consultato, la trattazione dell’argomento segue il percorso progettuale iniziato da Luigi Oberty, e seguito dall’architetto Leopoldo Vaccaro, analizzando con puntuali riferimenti tecnici e riscontri in loco, anche attraverso il rilievo metrico architettonico e l’analisi grafica della struttura dell’edificio, le singole scelte che hanno determinato la forma geometrica della sala unitamente all’intero apparato scenico, con la fossa orchestrale, il proscenio, il palcoscenico e le attrezzature sceniche e meccaniche. Considerato strumento prezioso per il rinnovamento morale, gli illuministi intesero riformare il teatro, quindi proposero due modi di concepirlo: quello più compiutamente neoclassico, legato all’eredità rinascimentale, comunque con un’impostazione più confacente al presente e con nuove esigenze; e quello rigorosamente più tecnico che assegnava all’ottica e all’acustica enorme importanza. L’esempio significativo del teatro Umberto Giordano di Foggia ci permette di approfondire gli aspetti architettonici e tecnici di questo fenomeno, con l’auspicio che questo studio possa portare il proprio contributo alla problematica della catalogazione, classificazione e conseguente conservazione di edifici certamente fondamentali per la storia della Puglia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.