Le Università statali italiane finanziano la loro attività didattica e di ri-cerca ordinaria attraverso il contributo erogato dal MIUR (Fondo di Finan-ziamento Ordinario ) e la contribuzione studentesca, che non può eccedere il 20% del FFO . Il FFO è stato istituito nel 1993 ed assegnato per la prima volta nel 1994. Tra il 1995 e il 2008 l’assegnazione del Fondo si componeva di una Quota Base che faceva riferimento al finanziamento storico e di una Quota di Riequilibrio, destinata a ridurre nel tempo gli squilibri esistenti nel 1993. Nel 2009 il metodo per il calcolo del FFO è cambiato, riducendo la percentuale di Quota Base e di Quota di Riequilibrio, e ripartendo circa il 7% del Fondo sulla base di criteri premiali, in ottemperanza all’Art. 2 della Legge 1/2009 (Quota Premiale). Complessivamente nel 2009 il FFO è stato di circa 7.265.000.000 € (sostanzialmente pari al 2008) e la parte distribuita su base premiale è stata di 523.500.000 €. Le norme vigenti prevedono una diminuzione del FFO di circa 700.000.000 € nel 2010 e di un’ulteriore analogo importo per il 2011 con una previsione di poco superiore a 6 miliardi di euro per il 2011. Il costo che le Università hanno sostenuto per gli assegni fissi del personale (stipendi) è stato nel 2009 di circa 6.800.000 €. Questo è un dato molto importante perché da esso si deduce che la quota distribuita su base premiale nel 2009 è assai più rilevante di quanto il dato 7% può far pensare: si tratta invece sostanzialmente della totalità delle risorse assegnate alle Uni-versità al netto degli stipendi. Resta invece ancora completamente senza risposta la questione della sostenibilità finanziaria del sistema nel 2010 e 2011. Questo scenario mette a rischio la stessa sopravvivenza del sistema universitario pubblico italiano. Lasciando da parte questo fondamentale aspetto, il presente testo sviluppa una proposta per la costruzione di un più equo sistema di valuta-zione della qualità. Esso e’ stato redatto nell’ambito del progetto di ricerca denominato “Processo valutativo del sistema universitario”, la cui rea-lizzazione è stata affidata all’A.R.T.I. dalla Regione Puglia. Il rapporto e’ stato elaborato da un gruppo di lavoro costituito da do-centi appartenenti alle quattro Università Statali pugliesi (Bari, Salento, Foggia, Politecnico di Bari). Partendo da una analisi degli indicatori utilizzati dal MIUR nell’eser¬cizio di valutazione 2009, si presenta una riflessione condivisa che evidenzia le numerose criticità che emergono in tale esperienza e propone correttivi di carattere generale e di carattere specifico. La prima fondamentale riflessione riguarda l’importanza che nella va-lutazione deve essere attribuita al contesto in cui le singole Università ope-rano. Se appare corretto misurare la performance sulla base della qualità degli output in termini di didattica e di ricerca, è necessario chiedersi se sia altrettanto corretto farlo senza tenere conto delle risorse (non solo finan-ziarie) a disposizione per raggiungere tali obiettivi.

La valutazione della qualità delle Università pubbliche italiane: la proposta della Puglia / Cucurachi, A; DI LIDDO, A; D'Ovidio, F. D.; Galantucci, Luigi Maria; Miano, T; Peragine, V; Serio, G.. - (2010).

La valutazione della qualità delle Università pubbliche italiane: la proposta della Puglia

GALANTUCCI, Luigi Maria;
2010-01-01

Abstract

Le Università statali italiane finanziano la loro attività didattica e di ri-cerca ordinaria attraverso il contributo erogato dal MIUR (Fondo di Finan-ziamento Ordinario ) e la contribuzione studentesca, che non può eccedere il 20% del FFO . Il FFO è stato istituito nel 1993 ed assegnato per la prima volta nel 1994. Tra il 1995 e il 2008 l’assegnazione del Fondo si componeva di una Quota Base che faceva riferimento al finanziamento storico e di una Quota di Riequilibrio, destinata a ridurre nel tempo gli squilibri esistenti nel 1993. Nel 2009 il metodo per il calcolo del FFO è cambiato, riducendo la percentuale di Quota Base e di Quota di Riequilibrio, e ripartendo circa il 7% del Fondo sulla base di criteri premiali, in ottemperanza all’Art. 2 della Legge 1/2009 (Quota Premiale). Complessivamente nel 2009 il FFO è stato di circa 7.265.000.000 € (sostanzialmente pari al 2008) e la parte distribuita su base premiale è stata di 523.500.000 €. Le norme vigenti prevedono una diminuzione del FFO di circa 700.000.000 € nel 2010 e di un’ulteriore analogo importo per il 2011 con una previsione di poco superiore a 6 miliardi di euro per il 2011. Il costo che le Università hanno sostenuto per gli assegni fissi del personale (stipendi) è stato nel 2009 di circa 6.800.000 €. Questo è un dato molto importante perché da esso si deduce che la quota distribuita su base premiale nel 2009 è assai più rilevante di quanto il dato 7% può far pensare: si tratta invece sostanzialmente della totalità delle risorse assegnate alle Uni-versità al netto degli stipendi. Resta invece ancora completamente senza risposta la questione della sostenibilità finanziaria del sistema nel 2010 e 2011. Questo scenario mette a rischio la stessa sopravvivenza del sistema universitario pubblico italiano. Lasciando da parte questo fondamentale aspetto, il presente testo sviluppa una proposta per la costruzione di un più equo sistema di valuta-zione della qualità. Esso e’ stato redatto nell’ambito del progetto di ricerca denominato “Processo valutativo del sistema universitario”, la cui rea-lizzazione è stata affidata all’A.R.T.I. dalla Regione Puglia. Il rapporto e’ stato elaborato da un gruppo di lavoro costituito da do-centi appartenenti alle quattro Università Statali pugliesi (Bari, Salento, Foggia, Politecnico di Bari). Partendo da una analisi degli indicatori utilizzati dal MIUR nell’eser¬cizio di valutazione 2009, si presenta una riflessione condivisa che evidenzia le numerose criticità che emergono in tale esperienza e propone correttivi di carattere generale e di carattere specifico. La prima fondamentale riflessione riguarda l’importanza che nella va-lutazione deve essere attribuita al contesto in cui le singole Università ope-rano. Se appare corretto misurare la performance sulla base della qualità degli output in termini di didattica e di ricerca, è necessario chiedersi se sia altrettanto corretto farlo senza tenere conto delle risorse (non solo finan-ziarie) a disposizione per raggiungere tali obiettivi.
2010
978-88-905203-0-3
ARTI-Puglia
La valutazione della qualità delle Università pubbliche italiane: la proposta della Puglia / Cucurachi, A; DI LIDDO, A; D'Ovidio, F. D.; Galantucci, Luigi Maria; Miano, T; Peragine, V; Serio, G.. - (2010).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/24104
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