L’incremento qualitativo e quantitativo della produttività agricola è stato conseguito, negli ultimi anni, anche grazie all’impiego delle materie plastiche sotto forma di film, reti, contenitori, manichette e tubazioni per numerose tipologie di coltivazioni, per un ammontare annuo nazionale di oltre 300.000 t. Purtroppo l’ampio utilizzo delle materie plastiche genera, al contempo, un grave problema ambientale poiché al termine della loro vita utile diventano rifiuto (circa 130.000 tonnellate annue di soli film agricoli ai quali vanno aggiunti gli imballaggi per il trasporto e la conservazione dei prodotti agricoli, i contenitori di fitofarmaci, sacchi e contenitori di fertilizzanti, vasi, spaghi, tubi, ecc.) smaltito, in molti casi, in modo difforme da quanto previsto dalle norme vigenti creando numerosi danni all’ambiente. Alla luce di quanto detto, piani di raccolta e smaltimento razionali, nonché l’individuazione di un sistema europeo di tracciabilità per la filiera plastiche agricole (raccolta, trasporto, stoccaggio, selezione, trattamento/lavaggio, riciclaggio), sono indispensabili, soprattutto per le Regioni caratterizzate da agricoltura intensiva. Obiettivo della presente ricerca è la pianificazione ed organizzazione delle operazioni di raccolta, trasporto, stoccaggio e riciclaggio dei rifiuti plastici agricoli. Purtroppo attualmente in molti casi le plastiche agricole post-consumo vengono abbandonate illegalmente ai margini dei terreni coltivati o in discariche abusive, ovvero bruciate in maniera incontrollata, determinando un diffuso stato di degrado con gravi conseguenze ambientali che economiche. Nel caso in cui si bruci della plastica in modo incontrollato si generano emissione di diossina (bruciando PVC) e di altri gas tossici e nocivi, quali CO2, CO, H2S, SO2 e NH3. A tal proposito si ricorda che bruciando 1kg di PE vengono emessi circa 3 kg di CO2 e che, pertanto, se l’incenerimento è incontrollato, tale quantitativo finisce totalmente nell’atmosfera. Dal punto di vista economico, il mancato recupero delle materie plastiche post-consumo si traduce in una perdita di materiale o di energia.

Problematiche relative alla gestione dei film plastici agricoli post-consumo / SCARASCIA MUGNOZZA, Giacomo; Picuno, P; Sica, C.. - (2005), pp. 1-13. (Intervento presentato al convegno Giornata Tecnologica AIM “Plasticoltura e sostenibilità” - Bari tenutosi a Italia nel 12/2/2005).

Problematiche relative alla gestione dei film plastici agricoli post-consumo

SCARASCIA MUGNOZZA, Giacomo;
2005-01-01

Abstract

L’incremento qualitativo e quantitativo della produttività agricola è stato conseguito, negli ultimi anni, anche grazie all’impiego delle materie plastiche sotto forma di film, reti, contenitori, manichette e tubazioni per numerose tipologie di coltivazioni, per un ammontare annuo nazionale di oltre 300.000 t. Purtroppo l’ampio utilizzo delle materie plastiche genera, al contempo, un grave problema ambientale poiché al termine della loro vita utile diventano rifiuto (circa 130.000 tonnellate annue di soli film agricoli ai quali vanno aggiunti gli imballaggi per il trasporto e la conservazione dei prodotti agricoli, i contenitori di fitofarmaci, sacchi e contenitori di fertilizzanti, vasi, spaghi, tubi, ecc.) smaltito, in molti casi, in modo difforme da quanto previsto dalle norme vigenti creando numerosi danni all’ambiente. Alla luce di quanto detto, piani di raccolta e smaltimento razionali, nonché l’individuazione di un sistema europeo di tracciabilità per la filiera plastiche agricole (raccolta, trasporto, stoccaggio, selezione, trattamento/lavaggio, riciclaggio), sono indispensabili, soprattutto per le Regioni caratterizzate da agricoltura intensiva. Obiettivo della presente ricerca è la pianificazione ed organizzazione delle operazioni di raccolta, trasporto, stoccaggio e riciclaggio dei rifiuti plastici agricoli. Purtroppo attualmente in molti casi le plastiche agricole post-consumo vengono abbandonate illegalmente ai margini dei terreni coltivati o in discariche abusive, ovvero bruciate in maniera incontrollata, determinando un diffuso stato di degrado con gravi conseguenze ambientali che economiche. Nel caso in cui si bruci della plastica in modo incontrollato si generano emissione di diossina (bruciando PVC) e di altri gas tossici e nocivi, quali CO2, CO, H2S, SO2 e NH3. A tal proposito si ricorda che bruciando 1kg di PE vengono emessi circa 3 kg di CO2 e che, pertanto, se l’incenerimento è incontrollato, tale quantitativo finisce totalmente nell’atmosfera. Dal punto di vista economico, il mancato recupero delle materie plastiche post-consumo si traduce in una perdita di materiale o di energia.
2005
Giornata Tecnologica AIM “Plasticoltura e sostenibilità” - Bari
Problematiche relative alla gestione dei film plastici agricoli post-consumo / SCARASCIA MUGNOZZA, Giacomo; Picuno, P; Sica, C.. - (2005), pp. 1-13. (Intervento presentato al convegno Giornata Tecnologica AIM “Plasticoltura e sostenibilità” - Bari tenutosi a Italia nel 12/2/2005).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/250011
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