The problem of subjective individualism in the future of European cities in the 21st century. Dialectic synthesis between urban aisthesis and linguistic-architectural identity

The study aims to analyze the constitutive/formative essence of urban systems and European tissues reviewed with a critical, dialectic vision- that tries to fid the different character of the built in his being concrete testimony of a “positive eugenics” produced by different cultures. At the same time, it try to prove the relation link enclosed in the binomial urban aesthetics/architectural identity, as signifiant character of the individuality of urban bodies, distinguished for geographicareal filds expressing that complex process of ethnical/cultural/linguistic/social/building osmosis, whose characters set out, in line with the expectations of the civil area, what has been cultural and identity-making brought of the culture that has generated them. Using some samples of the study identifying the variables and indicative contexts of European realities, as interpretation of linguistic forms meaning different urban aisthesis, research will focus on the contradictory outcome which appears highlighted in this fist glimpse of centuries. In fact, the undoubted architectural distinctions of the pre-modern age, inherent in Mediterranean and North European realities, testifying a concrete form of cultural Objectivism, fid in time, especially with modernity, a gradual homogenization which reduces the differences homologating the characters. With this showing an intentional-critical process that push to the side the collective making towards an increasing and unexpected marginality and elects the result “ego” as a paradigm of the being contemporary; tangible evidence of a systemic thinking that interprets reality not through the mediation of heideggerian being o that relates to the world, but rather as a form of individuality that makes use of dialectical mechanisms typical of so-called “age of the technique”, proposing the future of reality with a more subjective vision.

Lo studio si propone di analizzare l’essenza costitutiva/formativa dei sistemi urbani e dei tessuti europei riguardati con una visione critico-dialettica che prova a ricercare il diverso carattere del costruito nel suo essere testimonianza concreta di una “eugenetica positiva” prodotta dalle differenti culture. Allo stesso tempo, proverà a dimostrare il nesso di relazione racchiuso nel binomio estetica urbana/identità architettonica, come connotato identificativo dell’individualità degli organismi urbani, distinti per ambiti geografico-areali esprimenti quel complesso processo di osmosi etnica / culturale / linguistica / sociale / edilizia, i cui caratteri enunciano, coerentemente alle aspettative d’area civile, il portato distintivo e identitario della cultura che li ha generati. Ricorrendo ad alcuni campioni di studio che identificano contesti variabili e indicativi delle realtà europee, come interpretazione di forme linguistiche significanti aisthesis urbane differenti, la ricerca si soffermerà sull’esito contraddittorio che appare esaltato in questo primo scorcio di secolo. E infatti, le indubbie distinzioni architettoniche dell’età premoderna, insite nelle realtà mediterranee e in quelle nordeuropee, testimonianti una concreta forma di oggettivismo culturale, trovano nel tempo, specialmente con la modernità, una graduale omogeneizzazione che riduce le differenze omologandone i caratteri. Così mostrando un processo intenzionale-critico che confina il fare collettivo verso una crescente e inaspettata marginalità ed elegge il portato “egoico” come paradigma della contemporaneità; evidenza tangibile di un pensiero sistemico che interpreta la realtà non attraverso la mediazione dell’essere heideggeriano che si rapporta al mondo, ma piuttosto come ricerca di una forma di individualità che si avvale dei meccanismi dialettici propri della cosiddetta “età della tecnica”, proponendo l’infuturarsi della realtà con una visione più che altro soggettiva.