Periferie storiche, identità, patrimonio. Come declinare la rigenerazione urbana

Il concetto tradizionale di patrimonio, inteso come bene a cui è attribuito un valore, ha subito un progressivo ampliamento di significato in riferimento ad un più esteso sistema di valori materiali e immateriali riconoscibili in un dato luogo da una data comunità. Ciò può portare a considerare “patrimonio” anche contesti rimasti ai margini dei processi di sviluppo urbano, ma portatori di valori, derivanti dai caratteri che ne hanno definito la storia, l’evoluzione e l’identità; come nel caso delle periferie storiche. Peraltro, considerata la necessità di prendersi cura della città esistente per ripristinare le condizioni di qualità, accessibilità e sicurezza che negli anni dello sviluppo intensivo venivano sistematicamente trascurate, nel caso delle periferie storiche tale urgenza deve misurarsi con situazioni peculiari che le rendono paradigmatiche di una condizione della contemporaneità, nella quale il diritto alla città pare negato: un elevato degrado del patrimonio edilizio, elevate densità abitative con una cronica sottodotazione di servizi e di spazi collettivi, malessere sociale. Ma come intervenire in questi contesti? Interrogandosi sui significati e le ambiguità dei termini “patrimonio”, “periferia” e “rigenerazione”, il contributo intende riflettere su come declinare la rigenerazione urbana in modo attento ai valori identitari locali materiali e immateriali – storici, ambientali, sociali, culturali – alle forme così come alle condizioni di vita, utilizzando come case study diverse periferie storiche della città di Bari.