La crisi energetica globale ha polarizzato il discorso relativo alla transizione energetica sulla ricerca di nuove fonti energetiche, con una crescente attenzione posta sulla necessità di velocizzazione dei tempi di sostituzione delle fonti tradizionali. L’acceso dibattito sull’individuazione delle aree idonee alla localizzazione degli impianti che sfruttano le fonti rinnovabili, rispetto a contesti locali ridotti a meri ricettori di opere infrastrutturali di pubblica utilità, evidenzia i profondi limiti culturali ed etici di tale approccio. Indispensabile appare, quindi, un radicale cambio di prospettiva, che porti alla definizione di strategie territoriali in grado di coniugare lo sviluppo del potenziale energetico locale con la valorizzazione della struttura patrimoniale e identitaria del territorio e il recupero di un nuovo protagonismo degli attori locali. Nel contesto pugliese, tale cambiamento è fortemente sostenuto dallo scenario strategico del piano paesaggistico territoriale regionale (PPTR) che, affrontando il tema della transizione energetica in coerenza con una visione territoriale fondata sulla valorizzazione delle risorse patrimoniali e identitarie, promuove la definizione di progetti integrati di paesaggio con essa coerenti. In questa prospettiva, le comunità energetiche rinnovabili, intese come coalizioni multisettoriali di attori locali impegnate nella sperimentazione di forme innovative e solidali di produzione, consumo e condivisione di energia, possono costituire uno strumento importante di attuazione di tali strategie. Il presente contributo riflette sul contesto pugliese, evidenziando difficoltà e prospettive per la definizione di progetti integrati di paesaggio basati sulla patrimonializzazione dell’energia.

Dall’accettabilità sociale delle fonti rinnovabili a strategie territoriali basate sulla patrimonializzazione dell’energia: difficoltà e prospettive nel contesto pugliese

Barbanente A.;Bonifazi A.;Grassini L.
2024-01-01

Abstract

La crisi energetica globale ha polarizzato il discorso relativo alla transizione energetica sulla ricerca di nuove fonti energetiche, con una crescente attenzione posta sulla necessità di velocizzazione dei tempi di sostituzione delle fonti tradizionali. L’acceso dibattito sull’individuazione delle aree idonee alla localizzazione degli impianti che sfruttano le fonti rinnovabili, rispetto a contesti locali ridotti a meri ricettori di opere infrastrutturali di pubblica utilità, evidenzia i profondi limiti culturali ed etici di tale approccio. Indispensabile appare, quindi, un radicale cambio di prospettiva, che porti alla definizione di strategie territoriali in grado di coniugare lo sviluppo del potenziale energetico locale con la valorizzazione della struttura patrimoniale e identitaria del territorio e il recupero di un nuovo protagonismo degli attori locali. Nel contesto pugliese, tale cambiamento è fortemente sostenuto dallo scenario strategico del piano paesaggistico territoriale regionale (PPTR) che, affrontando il tema della transizione energetica in coerenza con una visione territoriale fondata sulla valorizzazione delle risorse patrimoniali e identitarie, promuove la definizione di progetti integrati di paesaggio con essa coerenti. In questa prospettiva, le comunità energetiche rinnovabili, intese come coalizioni multisettoriali di attori locali impegnate nella sperimentazione di forme innovative e solidali di produzione, consumo e condivisione di energia, possono costituire uno strumento importante di attuazione di tali strategie. Il presente contributo riflette sul contesto pugliese, evidenziando difficoltà e prospettive per la definizione di progetti integrati di paesaggio basati sulla patrimonializzazione dell’energia.
2024
Città e piani del rischio energetico e alimentare
Edizioni Scientifiche Italiane
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/266311
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