Una «nuova esperienza sensibile» è la definizione che Samonà utilizza nel dopoguerra per descrivere le sue scelte di rifondazione dell’insegnamento dell’architettura presso lo Iuav. Il contributo intende approfondire il ruolo spesso sottovalutato, che in questa esperienza ha avuto, per Samonà, la componente identitaria della cultura veneta sino agli inizi degli anni ‘60, con particolare attenzione a quegli insegnamenti spesso ritenuti minori come Decorazione, Scenografia, Architettura degli Interni arredamento e decorazione, tenuti da docenti formatisi nell’ambito culturale veneziano, sia dell’accademia che delle cosiddette industria artistiche. L’attenzione rivolta da Samonà a questa componente è forse la maggior prova che egli ci fornisce della capacità, non solo di saper governare la complessità, ma anche e soprattutto di saperla alimentare. Rileggere il valore che Samonà ha restituito in quegli anni a quelle discipline minori, serve oggi come prodromo di un’altra possibile storia della didattica che si sta costruendo in Italia, quella per la disciplina del design. Ora che essa ha la forza critica, oltre che accademica, per riflettere su se stessa e la sua identità, essi ci appiano diversamente attuali.
Per una «nuova esperienza sensibile». Samonà e il contributo didattico della componente culturale veneta presso lo IUAV nel dopoguerra: tra decorazione, interni e arti applicate / Carullo, Rossana - In: Rileggere Samonà/ Re-reading Samonà / [a cura di] L.Puja. - ELETTRONICO. - Roma : Roma Tre-press, 2021. - ISBN 979-12-5977-031-8. - pp. 357-362 [10.13134/979-12-5977-031-8]
Per una «nuova esperienza sensibile». Samonà e il contributo didattico della componente culturale veneta presso lo IUAV nel dopoguerra: tra decorazione, interni e arti applicate.
Rossana CARULLO
2021-01-01
Abstract
Una «nuova esperienza sensibile» è la definizione che Samonà utilizza nel dopoguerra per descrivere le sue scelte di rifondazione dell’insegnamento dell’architettura presso lo Iuav. Il contributo intende approfondire il ruolo spesso sottovalutato, che in questa esperienza ha avuto, per Samonà, la componente identitaria della cultura veneta sino agli inizi degli anni ‘60, con particolare attenzione a quegli insegnamenti spesso ritenuti minori come Decorazione, Scenografia, Architettura degli Interni arredamento e decorazione, tenuti da docenti formatisi nell’ambito culturale veneziano, sia dell’accademia che delle cosiddette industria artistiche. L’attenzione rivolta da Samonà a questa componente è forse la maggior prova che egli ci fornisce della capacità, non solo di saper governare la complessità, ma anche e soprattutto di saperla alimentare. Rileggere il valore che Samonà ha restituito in quegli anni a quelle discipline minori, serve oggi come prodromo di un’altra possibile storia della didattica che si sta costruendo in Italia, quella per la disciplina del design. Ora che essa ha la forza critica, oltre che accademica, per riflettere su se stessa e la sua identità, essi ci appiano diversamente attuali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.