Le ricerche sui fenomeni urbani, specie quelle prodotte negli ultimi decenni, si basano su metodi di indagine eterogenei, non di rado inconciliabili nella definizione degli obiettivi, che inseguono spesso traiettorie sperimentali non sempre congruenti alle attese degli enti analizzati e alle specifiche esigenze della cultura che ne motiva la loro esistenza. Tralasciando gli esiti di quelle scienze che studiano gli aspetti delle città che, pur importanti, risultano essere epifenomeni rispetto agli orizzonti di osservazione dell’architettura, e riprendendo i risultati prodotti nell’ambito delle attività svolte con il Laboratorio di Laurea su Locorotondo, istituito presso il Politecnico di Bari, questo scritto proverà a descrivere in sintesi la validità del coordinamento multidisciplinare - tra insegnamenti affini - nella conquista di un comune traguardo nella conoscenza di un luogo. L’orizzonte tracciato in premessa all’analisi urbana prevedeva, infatti, un procedimento integrato in cui la disciplina del rilievo e quella della progettazione, segnatamente di quella parte che si occupa dell’analisi dei caratteri tipologici e morfologici, provavano a definire una condizione di complementarietà finalizzata alla migliore conoscenza scientifica del caso studio. Il risultato conseguito, a parere degli scriventi, raggiunge un importante traguardo di conoscenza del carattere dell’architettura di Locorotondo esaudendo le aspettazioni di entrambi i campi disciplinari, sia in termini di restituzione grafica, sia per il tipo di approfondimento analitico eseguito, finalizzati a restituire la fenomenica urbana di questa importante - quanto famosa - città del contesto della Valle d’Itria.

La fenomenica urbana come traguardo della conoscenza / Ieva, Matteo. - STAMPA. - (2024), pp. 124-130. (Intervento presentato al convegno I borghi più belli del Mediterraneo tenutosi a Cisternino nel 2019).

La fenomenica urbana come traguardo della conoscenza

Matteo IEVA
2024-01-01

Abstract

Le ricerche sui fenomeni urbani, specie quelle prodotte negli ultimi decenni, si basano su metodi di indagine eterogenei, non di rado inconciliabili nella definizione degli obiettivi, che inseguono spesso traiettorie sperimentali non sempre congruenti alle attese degli enti analizzati e alle specifiche esigenze della cultura che ne motiva la loro esistenza. Tralasciando gli esiti di quelle scienze che studiano gli aspetti delle città che, pur importanti, risultano essere epifenomeni rispetto agli orizzonti di osservazione dell’architettura, e riprendendo i risultati prodotti nell’ambito delle attività svolte con il Laboratorio di Laurea su Locorotondo, istituito presso il Politecnico di Bari, questo scritto proverà a descrivere in sintesi la validità del coordinamento multidisciplinare - tra insegnamenti affini - nella conquista di un comune traguardo nella conoscenza di un luogo. L’orizzonte tracciato in premessa all’analisi urbana prevedeva, infatti, un procedimento integrato in cui la disciplina del rilievo e quella della progettazione, segnatamente di quella parte che si occupa dell’analisi dei caratteri tipologici e morfologici, provavano a definire una condizione di complementarietà finalizzata alla migliore conoscenza scientifica del caso studio. Il risultato conseguito, a parere degli scriventi, raggiunge un importante traguardo di conoscenza del carattere dell’architettura di Locorotondo esaudendo le aspettazioni di entrambi i campi disciplinari, sia in termini di restituzione grafica, sia per il tipo di approfondimento analitico eseguito, finalizzati a restituire la fenomenica urbana di questa importante - quanto famosa - città del contesto della Valle d’Itria.
2024
I borghi più belli del Mediterraneo
9788894577501
La fenomenica urbana come traguardo della conoscenza / Ieva, Matteo. - STAMPA. - (2024), pp. 124-130. (Intervento presentato al convegno I borghi più belli del Mediterraneo tenutosi a Cisternino nel 2019).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/272080
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