Lo spazio tra le convessità. L'ansambl' architettonico

The subject of this study concerns the compositional methods of the ansambl’. The term, in the architectural sphere, indicates the grouping of a certain number of buildings, identifiable as distinct volumetric units, held together by a precise compositional procedure that governs their arrangement and reciprocal proximity. The phenomenon of ansambl’ has been investigated in the same way as an urban type, that is, observing it as a mode of order with which to organise several architectural types. The key to understanding the phenomenon of the ansambl’ was referred to the iconographic scheme of the “still life”, i.e. the juxtaposition of autonomous volumes. Hence the reference, throughout the discussion, to the works of Giorgio Morandi, as well as some openings towards cinema, theatre, and photography, especially Sergei Ejzenštejn’s theory of the “art of montage”. The comparison between ansambl’ and “still life” opens up to the correspondence in architecture of the same compositional theme in the certain examples of history and modernity, ranging from the Acropolis in Athens to the Campo dei Miracoli in Pisa, up to certain experiences of the Modern such as Oscar Niemeyer’s Palácio do Congresso Nacional in Brasilia, or even Ivan Il’ič Leonidov’s project for the Headquarters of the People’s Commissariat for Heavy Industry, conceived in 1934 for the redesign of the urban area around Moscow’s Red Square. The result is an in-depth investigation into the compositional procedures governing the case studies, to which the thesis dedicates an extensive section of analytical redesigns. The drawings search for different codes of graphic representation, from the architectural generic form derived from Peter Einseman’s formal studies, to the figure-ground relationship of Gestalt matrix.

Il tema oggetto di questo studio riguarda le modalità compositive dell’ansambl’, termine con il quale, in ambito architettonico, si suole indicare il raggruppamento, o insieme, di un certo numero di edifici, individuabili come distinte unità volumetriche, tenuti assieme da una precisa procedura compositiva che ne governa la disposizione e la reciproca relazione di prossimità. Il fenomeno dell’ansambl’ è stato indagato alla stregua di un tipo urbano, osservandolo cioè come un modo dell’ordine con cui organizzare più tipi architettonici. La chiave di lettura sul fenomeno dell’ansambl’ è stata incardinata sul riferimento, abbastanza diretto, allo schema iconografico della “natura morta”, ovvero la contrapposizione di volumi autonomi. Da qui il riferimento, lungo la trattazione, alle opere di Giorgio Morandi, oltre ad alcune aperture verso il cinema, il teatro, e la fotografia, in particolar modo sulla teoria dell’“arte della messa in scena” di Sergej Ejzenštejn. Il paragone tra ansambl’ e natura morta apre alla corrispondenza in architettura dello stesso tema compositivo negli esempi certi della storia e della modernità, spaziando dall’Acropoli di Atene al Campo dei Miracoli di Pisa, fino ad alcune esperienze del Moderno come il Palácio do Congresso Nacional di Brasilia di Oscar Niemeyer, o ancora il progetto di Ivan Il’ič Leonidov per la Sede del Commissariato del Popolo per l’Industria Pesante, pensato nel 1934 per il ridisegno dell’area urbana attorno alla Piazza Rossa di Mosca. Ne consegue un’indagine approfondita sui procedimenti compositivi che governano i casi-studio, ai quali la tesi dedica un’ampia sezione di ridisegni analitici, sondando diversi codici di rappresentazione grafica, dall’architectural generic form derivata dagli studi formali di Peter Einseman, al rapporto figura-sfondo di matrice gestaltica.