Il casale di Balsignano, che ricade nel territorio comunale di Modugno in Puglia, sorge a ridosso di un quadrivio formato da due importanti direttrici viarie anche: quella che da Bitonto, staccandosi dal tracciato della via Traiana e passando da Modugno, prosegue in direzione di Bitritto verso Taranto e quella che da Bari sale verso l’interno murgiano, toccando importanti insediamenti medievali come i complessi di San Giorgio e di Santa Maria delle Grotte e i centri urbani di Bitetto e Toritto. Il casale è edificato inoltre sul ripido ciglio della lama Lamasinata, che ne costituiva anche una naturale difesa. Il castello e le strutture ad esso annesse sorgevano su un terreno fortemente scosceso verso il fondo della lama. In epoca successiva l’area antistante il castello viene livellata con terrazzamenti che interrano un’antica chiesa che verrà in seguito riedificata alla stessa quota del castello. Il casale è circondato da una cinta muraria lunga circa 500 m che al suo interno comprendeva probabilmente strutture abitative, di cui non rimangono evidenze archeologiche. Attualmente sono visibili, oltre alla cinta esterna, una chiesa a croce contratta con cupola dedicata a S. Felice e una seconda cinta muraria a difesa di un castello e di una chiesa dedicata a S. Maria di Balsignano. Le mura esterne, di cui oggi si conservano ampi tratti e cinque torri, descrivono un quadrilatero dalla forma trapezoidale. I lati nord ed est seguono l’andamento delle direttrici viarie su cui si attestano e quello sud il ciglio della lama Lamasinata. La ricerca si è occupata del piccolo nucleo fortificato raccolto all’interno della seconda cinta muraria e risultato di molteplici interventi di trasformazione effettuati nel corso dei secoli. La struttura del cosiddetto castello a prima vista potrebbe apparire organica, costituita da due torri unificate da un corpo centrale più basso. Ma un’attenta analisi delle cortine murarie evidenzia la serie di superfetazioni, cesure, ammorsamenti e sopraelevazioni presenti sui prospetti e all’interno degli ambienti. Anche in questo caso il percorso analitico per giungere alle ipotesi di individuazione della successione cronologica è partito dal rilievo dell’esistente. Il rilievo e la rappresentazione non solo offrono una delle possibili chiavi di lettura del manufatto, ma diventano anche strumenti di sperimentazione, controllo e verifica delle ipotesi formulate in partenza. Si è provato ad ipotizzare la successione delle fasi cronologiche solo dopo un’attenta registrazione e lettura dei fenomeni attraverso il rilievo, i confronti con le fonti storiche ed iconografiche e l’analisi stratigrafica delle murature. Quest’ultima ha permesso di scomporre brano per brano ogni tessitura muraria, evidenziando la serie di anomalie presenti sui paramenti tra i vari ambienti, tra i piani e tra gli interni e l’esterno. Dai rilievi effettuati si sono tratte alcune considerazioni di carattere generale sulle strutture che permettono di proporre una cronologia ed una possibile ricostruzione virtuale dell’insediamento nelle diverse fasi.

Il casale di Balsignano. Ricostruzione delle fasi cronologiche attraverso il rilievo e la lettura stratigrafica degli elevati / Castagnolo, Valentina. - In: TARAS. - ISSN 0393-0270. - XXVI:(2006), pp. 65-86.

Il casale di Balsignano. Ricostruzione delle fasi cronologiche attraverso il rilievo e la lettura stratigrafica degli elevati

CASTAGNOLO, Valentina
2006-01-01

Abstract

Il casale di Balsignano, che ricade nel territorio comunale di Modugno in Puglia, sorge a ridosso di un quadrivio formato da due importanti direttrici viarie anche: quella che da Bitonto, staccandosi dal tracciato della via Traiana e passando da Modugno, prosegue in direzione di Bitritto verso Taranto e quella che da Bari sale verso l’interno murgiano, toccando importanti insediamenti medievali come i complessi di San Giorgio e di Santa Maria delle Grotte e i centri urbani di Bitetto e Toritto. Il casale è edificato inoltre sul ripido ciglio della lama Lamasinata, che ne costituiva anche una naturale difesa. Il castello e le strutture ad esso annesse sorgevano su un terreno fortemente scosceso verso il fondo della lama. In epoca successiva l’area antistante il castello viene livellata con terrazzamenti che interrano un’antica chiesa che verrà in seguito riedificata alla stessa quota del castello. Il casale è circondato da una cinta muraria lunga circa 500 m che al suo interno comprendeva probabilmente strutture abitative, di cui non rimangono evidenze archeologiche. Attualmente sono visibili, oltre alla cinta esterna, una chiesa a croce contratta con cupola dedicata a S. Felice e una seconda cinta muraria a difesa di un castello e di una chiesa dedicata a S. Maria di Balsignano. Le mura esterne, di cui oggi si conservano ampi tratti e cinque torri, descrivono un quadrilatero dalla forma trapezoidale. I lati nord ed est seguono l’andamento delle direttrici viarie su cui si attestano e quello sud il ciglio della lama Lamasinata. La ricerca si è occupata del piccolo nucleo fortificato raccolto all’interno della seconda cinta muraria e risultato di molteplici interventi di trasformazione effettuati nel corso dei secoli. La struttura del cosiddetto castello a prima vista potrebbe apparire organica, costituita da due torri unificate da un corpo centrale più basso. Ma un’attenta analisi delle cortine murarie evidenzia la serie di superfetazioni, cesure, ammorsamenti e sopraelevazioni presenti sui prospetti e all’interno degli ambienti. Anche in questo caso il percorso analitico per giungere alle ipotesi di individuazione della successione cronologica è partito dal rilievo dell’esistente. Il rilievo e la rappresentazione non solo offrono una delle possibili chiavi di lettura del manufatto, ma diventano anche strumenti di sperimentazione, controllo e verifica delle ipotesi formulate in partenza. Si è provato ad ipotizzare la successione delle fasi cronologiche solo dopo un’attenta registrazione e lettura dei fenomeni attraverso il rilievo, i confronti con le fonti storiche ed iconografiche e l’analisi stratigrafica delle murature. Quest’ultima ha permesso di scomporre brano per brano ogni tessitura muraria, evidenziando la serie di anomalie presenti sui paramenti tra i vari ambienti, tra i piani e tra gli interni e l’esterno. Dai rilievi effettuati si sono tratte alcune considerazioni di carattere generale sulle strutture che permettono di proporre una cronologia ed una possibile ricostruzione virtuale dell’insediamento nelle diverse fasi.
2006
Il casale di Balsignano. Ricostruzione delle fasi cronologiche attraverso il rilievo e la lettura stratigrafica degli elevati / Castagnolo, Valentina. - In: TARAS. - ISSN 0393-0270. - XXVI:(2006), pp. 65-86.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/9853
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