Nella lezione storica è possibile riconoscere una serie di valori formali e culturali che, unitamente ai progressi tecnologici, esprimono la completezza delle istanze abitative dell’uomo. Nella casa delle culture classiche, e in particolare nel passaggio culturale che dalla casa ellenica ed etrusca giunge alla configurazione della domus romana, è possibile ravvisare, la scrittura di un codice genetico esatto, fondamentale per la cultura abitativa occidentale e mediterranea. La casa che si articola intorno ad un patio costituisce il germe filogenetico di una evoluzione millenaria dell’abitare: ambienti e funzioni riconoscibili grazie al completamento dell’arredo; che attuano una transizione consapevole e controllata tra spazio pubblico (in cui l’uomo trova la sua realizzazione in società) e privato (in cui ritrova la propria intimità e custodisce la propria affettività); un constructo che si pone come artificio, ma che, attraverso il rapporto con la natura, addomesticata nella parte più intima della casa, conclude la relazione con la terra da cui si erge; un nucleo di complessità che ingloba tutte le funzioni sociali del soggetto, opportunamente riproposte alla piccola scala; un microcosmo in cui il benessere non è dato solo dal raggiungimento di requisiti tecnologici ed ergonomici, ma è trasmigrazione di valori abitativi che esprimono la cultura dell’individuo e conseguentemente della società cui appartiene. Attraverso l’analisi di tipi, forme, aspetti compositivi e decorativi presenti in alcuni cardinali esempi classici (le case di Olinto, la casa del criptoportico di Vulci, Pompei ed Ercolano), tramite alcuni esempi rinascimentali (i palazzi fiorentini, Palazzo Massimo alle Colonne, la Farnesina), si vuole dimostrare, grazie all’aggiornamento formale di istanze culturali che viaggiano con l’uomo da sempre, la persistenza di alcuni modelli nella contemporaneità: dai grandi Maestri a Gio Ponti, dalla scuola latino americana alla contemporaneità europea.
Ἑνδόμεσιϛ, intra domum. Persistenze simboliche e tipologiche di interiorità domestica / Centineo, Santi. - CD-ROM. - (2019), pp. 47-47. (Intervento presentato al convegno VIII Forum ProArch, Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione Architettonica, SSD ICAR 14, 15 e 16 tenutosi a Napoli nel 21-23 novembre 2019).
Ἑνδόμεσιϛ, intra domum. Persistenze simboliche e tipologiche di interiorità domestica
Santi Centineo
2019-01-01
Abstract
Nella lezione storica è possibile riconoscere una serie di valori formali e culturali che, unitamente ai progressi tecnologici, esprimono la completezza delle istanze abitative dell’uomo. Nella casa delle culture classiche, e in particolare nel passaggio culturale che dalla casa ellenica ed etrusca giunge alla configurazione della domus romana, è possibile ravvisare, la scrittura di un codice genetico esatto, fondamentale per la cultura abitativa occidentale e mediterranea. La casa che si articola intorno ad un patio costituisce il germe filogenetico di una evoluzione millenaria dell’abitare: ambienti e funzioni riconoscibili grazie al completamento dell’arredo; che attuano una transizione consapevole e controllata tra spazio pubblico (in cui l’uomo trova la sua realizzazione in società) e privato (in cui ritrova la propria intimità e custodisce la propria affettività); un constructo che si pone come artificio, ma che, attraverso il rapporto con la natura, addomesticata nella parte più intima della casa, conclude la relazione con la terra da cui si erge; un nucleo di complessità che ingloba tutte le funzioni sociali del soggetto, opportunamente riproposte alla piccola scala; un microcosmo in cui il benessere non è dato solo dal raggiungimento di requisiti tecnologici ed ergonomici, ma è trasmigrazione di valori abitativi che esprimono la cultura dell’individuo e conseguentemente della società cui appartiene. Attraverso l’analisi di tipi, forme, aspetti compositivi e decorativi presenti in alcuni cardinali esempi classici (le case di Olinto, la casa del criptoportico di Vulci, Pompei ed Ercolano), tramite alcuni esempi rinascimentali (i palazzi fiorentini, Palazzo Massimo alle Colonne, la Farnesina), si vuole dimostrare, grazie all’aggiornamento formale di istanze culturali che viaggiano con l’uomo da sempre, la persistenza di alcuni modelli nella contemporaneità: dai grandi Maestri a Gio Ponti, dalla scuola latino americana alla contemporaneità europea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.