Paesaggi costieri metropolitani. Tracce di lavoro per una visione comune

In territori fortemente connotati dalla dimensione costiera sia per ragioni di tipo fisico- ambientali, sia per dinamiche storico-insediative, sia infine per economie tradizionali ed emergenti, molteplici condizioni spaziali, interessi, attori intervengono, ciascuno con la propria razionalità, nella trasformazione del territorio costiero. Quando poi tale condizione si esprime in una dimensione metropolitana, la maggiore intensità dei fenomeni ambientali e insediativi da un lato, la concentrazione di interessi e attori dall’altro rendono il territorio costiero particolarmente complesso e soggetto a pressioni. Il contributo intende indagare se in questa molteplicità possa essere rintracciata una visione o razionalità comune – un progetto comune – e quali ne possano essere i capisaldi. Campo di riflessione è la città metropolitana di Bari, in una regione – la Puglia – che si è dotata di strumenti sia regolativi sia di tipo strategico-progettuale relativi alle aree costiere, soprattutto attraverso il Piano Regionale delle Coste e il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR). In particolare il PPTR,dall’operazione critico-interpretativa di individuazione degli Ambiti di Paesaggio alla costruzione della visione strategica dei Cinque progetti territoriali per il paesaggio regionale, ambisce ad essere il riferimento primario per il coordinamento a scala territoriale delle visioni e delle azioni riferite tanto alla dimensione paesaggistica propriamente detta quanto al complesso delle dinamiche insediative delle fasce costiera e retrocostiera. Tuttavia sulla costa metropolitana, tra azioni delineate dal Piano Strategico metropolitano in itinere, strumenti interpretativi/attuativi del PPTR, piani comunali e piani comunali delle coste, singoli interventi di trasformazione, si va configurando un vasto patchwork di quadri conoscitivi e visioni progettuali.Nella città metropolitana questo patchwork necessita di essere indagato, in una prospettiva interscalare e non gerarchica, nel suo rapportarsi alle strategie del piano paesaggistico, con la finalità di far emergere– ove possibile– un quadro complessivo della costa metropolitana come risultante dinamica della molteplicità di approcci.