In un contesto storico ed economico distante da quello in cui è maturata la stagione dei condoni edilizi, non solo in termini temporali ma soprattutto di sensibilità e di presa di coscienza sia degli aspetti di cui occuparsi che dei nodi che stanno all’origine dell’insuccesso e del lascito delle politiche del passato, il progetto urbanistico è chiamato a confrontarsi con gli esiti formali di una stagione che ha profondamente trasformato il volto di interi territori. Si intende qui affrontare la condizione delle aree rurali, per le quali è ormai consolidato il riconoscimento dei valori e delle funzioni economiche, ambientali, di salvaguardia, ma nelle quali l’abuso del territorio, a scapito della funzione agricola, richiede una riflessione sul progetto locale che sia mossa dal riconoscimento delle differenze dei contesti in cui ricade, dalle valutazioni degli impatti che genera su un territorio più ampio, e quindi dalla necessità di diversificare i meccanismi che ne permettano la rigenerazione. In territori in cui la crescita non governata ha consumato suolo ed eroso la resilienza, la dimensione paesaggistica nell’accezione di capitale territoriale può essere il campo di sperimentazione di pratiche innovative di governo del territorio e di confronto fra i diversi attori, aprendo le politiche di sviluppo alle specificità territoriali e al confronto con le potenzialità e criticità dei luoghi. A partire da una valutazione degli strumenti di pianificazione – dall’individuazione delle aree compromesse prevista nel Piano Paesaggistico della Regione Puglia alle opportunità mancate dei Piani di Intervento di Recupero Territoriale – e delle intese fra Stato e Regioni per rilanciare l’economia del settore edilizio – che con il “Piano Casa”, in deroga agli strumenti urbanistici, aspirano al miglioramento ambientale del singolo manufatto –, attraverso una riflessione sulla disciplina edificatoria in zona agricola, il contributo intende analizzare e descrivere la consistenza e le condizioni dell’insediamento diffuso nella campagna francavillese, nella piana brindisina, e le strategie di rigenerazione sviluppate nell’ambito della redazione del piano urbanistico generale. La riqualificazione urbanistica e paesaggistica dei contesti in cui tale fenomeno si sviluppa viene affrontata attraverso un ventaglio di possibilità, supportato da un progetto di “infrastruttura verde” per l’intero territorio: dal rafforzamento dei presìdi insediati con funzione di servizio per il territorio rurale, alle operazioni di alleggerimento della pressione insediativa con contestuale delocalizzazione nelle aree urbane di trasformazione, fino alla possibilità per i privati di ricorrere a Piani esecutivi coerenti con la disciplina regionale sulla rigenerazione. Le strategie che verranno descritte andranno poi analizzate e monitorate nella loro attuazione, per verificarne l’attuabilità in un contesto socioeconomico che oggi appare ulteriormente mutato a causa della pandemia e degli interrogativi che pone.
Una seconda città in campagna. Le strategie di riqualificazione paesaggistica nella pianificazione locale / Calace, Francesca; Angelastro, Carlo. - In: URBANISTICA INFORMAZIONI. - ISSN 0392-5005. - STAMPA. - 289 special issue(2020), pp. 20-24.
Una seconda città in campagna. Le strategie di riqualificazione paesaggistica nella pianificazione locale
Francesca Calace;Carlo Angelastro
2020-01-01
Abstract
In un contesto storico ed economico distante da quello in cui è maturata la stagione dei condoni edilizi, non solo in termini temporali ma soprattutto di sensibilità e di presa di coscienza sia degli aspetti di cui occuparsi che dei nodi che stanno all’origine dell’insuccesso e del lascito delle politiche del passato, il progetto urbanistico è chiamato a confrontarsi con gli esiti formali di una stagione che ha profondamente trasformato il volto di interi territori. Si intende qui affrontare la condizione delle aree rurali, per le quali è ormai consolidato il riconoscimento dei valori e delle funzioni economiche, ambientali, di salvaguardia, ma nelle quali l’abuso del territorio, a scapito della funzione agricola, richiede una riflessione sul progetto locale che sia mossa dal riconoscimento delle differenze dei contesti in cui ricade, dalle valutazioni degli impatti che genera su un territorio più ampio, e quindi dalla necessità di diversificare i meccanismi che ne permettano la rigenerazione. In territori in cui la crescita non governata ha consumato suolo ed eroso la resilienza, la dimensione paesaggistica nell’accezione di capitale territoriale può essere il campo di sperimentazione di pratiche innovative di governo del territorio e di confronto fra i diversi attori, aprendo le politiche di sviluppo alle specificità territoriali e al confronto con le potenzialità e criticità dei luoghi. A partire da una valutazione degli strumenti di pianificazione – dall’individuazione delle aree compromesse prevista nel Piano Paesaggistico della Regione Puglia alle opportunità mancate dei Piani di Intervento di Recupero Territoriale – e delle intese fra Stato e Regioni per rilanciare l’economia del settore edilizio – che con il “Piano Casa”, in deroga agli strumenti urbanistici, aspirano al miglioramento ambientale del singolo manufatto –, attraverso una riflessione sulla disciplina edificatoria in zona agricola, il contributo intende analizzare e descrivere la consistenza e le condizioni dell’insediamento diffuso nella campagna francavillese, nella piana brindisina, e le strategie di rigenerazione sviluppate nell’ambito della redazione del piano urbanistico generale. La riqualificazione urbanistica e paesaggistica dei contesti in cui tale fenomeno si sviluppa viene affrontata attraverso un ventaglio di possibilità, supportato da un progetto di “infrastruttura verde” per l’intero territorio: dal rafforzamento dei presìdi insediati con funzione di servizio per il territorio rurale, alle operazioni di alleggerimento della pressione insediativa con contestuale delocalizzazione nelle aree urbane di trasformazione, fino alla possibilità per i privati di ricorrere a Piani esecutivi coerenti con la disciplina regionale sulla rigenerazione. Le strategie che verranno descritte andranno poi analizzate e monitorate nella loro attuazione, per verificarne l’attuabilità in un contesto socioeconomico che oggi appare ulteriormente mutato a causa della pandemia e degli interrogativi che pone.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.