Il melograno è coltivato nel bacino del Mediterraneo da tempi antichi. Negli ultimi anni si sta verificando una riscoperta di questa specie grazie alla crescente domanda nei Paesi occidentali di frutti di melograno, sia allo stato fresco che trasformati in forma di succhi, gelatine, marmellate, sciroppi, ecc. Questo interesse è motivato sulla base di proprietà medicinali e nutrizionali del frutto, ricco in particolare di sostanze antiossidanti. Il succo degli arilli (la parte edule del frutto), infatti, contiene diversi composti polifenolici (tannini, antocianine, ecc.). I diversi ecotipi di melograno differiscono per il sapore che oscilla dall’acido al dolce. In Puglia il melograno viene generalmente coltivato in piccoli frutteti familiari e le produzioni sono destinate ad uso familiare o nei piccoli mercati locali. L’informazione sui genotipi locali è praticamente assente ed è per questo che da qualche anno sono in corso indagini per valutare le caratteristiche morfo-pomologiche e nutrizionali di diversi genotipi di melograno presenti nell’areale regionale. Nel 2011 una indagine in diverse zone della Puglia ha portato alla raccolta di frutti di diversi genotipi. Sui frutti, raccolti alla maturazione commerciale, tra fine settembre e metà ottobre, sono state determinate le caratteristiche morfologiche e chimiche. Differenze significative sono emerse tra i diversi genotipi e, in particolare, una grossa variazione si è osservata per alcuni parametri morfologici tra cui il peso del frutto che è oscillato da 127,8 g a 665,1 g, il diametro da 66,3 mm a 109,2 mm, la lunghezza da 52,7 mm a 95,8 mm, lo spessore della buccia da 1,3 mm a 3,5 mm. La differenza nel peso medio del frutto è risultata evidente anche dall’analisi del peso totale degli arilli (da 78,4 a 358,3 g) e dalla dimensione e peso sia degli arilli che dei semi. Non sono state osservate differenze per quanto riguarda il numero dei sepali e la dimensione del calice. Passando alle analisi chimiche, i °Brix sono variati da 14,6 a 18,3, l’acidità titolabile (acido citrico) da 5.2 a 29.6 g/L. La resa in succo (cm3/100 arilli) non ha mostrato differenze significative (75-65 cm3/100), ad eccezione di un genotipo acido che ha presentato una resa nettamente più bassa (53 cm3/100). La differenza è risultata significativa soprattutto per il colore del succo degli arilli, tra alcuni campioni che hanno presentato un succo di intenso colore rosso ed altri un succo di un rosato-rosa. Differenze notevoli sono emerse per quanto riguarda le analisi colorimetriche della buccia, con colorazioni dal rosso al giallo. Le caratteristiche chimiche dei campioni sono state studiate anche con un approccio metabolomico mediante l’impiego della spettroscopia 1H NMR. I risultati hanno indicato in glucosio, fruttosio e acido citrico i metaboliti maggiormente presenti nel succo. La componente amminoacidica è caratterizzata dalla presenza prevalente di glutammina, alanina e valina oltre a una quantità poco rilevante di altri aminoacidi. Di rilievo è risultata la componente fenolica del succo, piuttosto ricca dal punto di vista qualitativo. L’analisi delle componenti principali applicata agli spettri 1H NMR ha indicato che alcuni campioni acidi presentano caratteristiche metaboliche simili e si distinguono dagli altri campioni considerati, soprattutto per il contenuto più alto di glutammina.

ECOTIPI DI MELOGRANO IN PUGLIA: CARATTERISTICHE MORFO-POMOLOGICHE E CHIMICHE DEI FRUTTI / Giuseppe, Ferrara; Andrea, Mazzeo; Andrea, Pacifico; Carmela, Pacucci; Gallo, Vito; Isabella, Cafagna; Piero, Mastrorilli. - (2012). (Intervento presentato al convegno IX Convegno Nazionale Biodiversità tenutosi a Valenzano (BA) nel 5-7 Settembre 2012).

ECOTIPI DI MELOGRANO IN PUGLIA: CARATTERISTICHE MORFO-POMOLOGICHE E CHIMICHE DEI FRUTTI

GALLO, Vito;
2012-01-01

Abstract

Il melograno è coltivato nel bacino del Mediterraneo da tempi antichi. Negli ultimi anni si sta verificando una riscoperta di questa specie grazie alla crescente domanda nei Paesi occidentali di frutti di melograno, sia allo stato fresco che trasformati in forma di succhi, gelatine, marmellate, sciroppi, ecc. Questo interesse è motivato sulla base di proprietà medicinali e nutrizionali del frutto, ricco in particolare di sostanze antiossidanti. Il succo degli arilli (la parte edule del frutto), infatti, contiene diversi composti polifenolici (tannini, antocianine, ecc.). I diversi ecotipi di melograno differiscono per il sapore che oscilla dall’acido al dolce. In Puglia il melograno viene generalmente coltivato in piccoli frutteti familiari e le produzioni sono destinate ad uso familiare o nei piccoli mercati locali. L’informazione sui genotipi locali è praticamente assente ed è per questo che da qualche anno sono in corso indagini per valutare le caratteristiche morfo-pomologiche e nutrizionali di diversi genotipi di melograno presenti nell’areale regionale. Nel 2011 una indagine in diverse zone della Puglia ha portato alla raccolta di frutti di diversi genotipi. Sui frutti, raccolti alla maturazione commerciale, tra fine settembre e metà ottobre, sono state determinate le caratteristiche morfologiche e chimiche. Differenze significative sono emerse tra i diversi genotipi e, in particolare, una grossa variazione si è osservata per alcuni parametri morfologici tra cui il peso del frutto che è oscillato da 127,8 g a 665,1 g, il diametro da 66,3 mm a 109,2 mm, la lunghezza da 52,7 mm a 95,8 mm, lo spessore della buccia da 1,3 mm a 3,5 mm. La differenza nel peso medio del frutto è risultata evidente anche dall’analisi del peso totale degli arilli (da 78,4 a 358,3 g) e dalla dimensione e peso sia degli arilli che dei semi. Non sono state osservate differenze per quanto riguarda il numero dei sepali e la dimensione del calice. Passando alle analisi chimiche, i °Brix sono variati da 14,6 a 18,3, l’acidità titolabile (acido citrico) da 5.2 a 29.6 g/L. La resa in succo (cm3/100 arilli) non ha mostrato differenze significative (75-65 cm3/100), ad eccezione di un genotipo acido che ha presentato una resa nettamente più bassa (53 cm3/100). La differenza è risultata significativa soprattutto per il colore del succo degli arilli, tra alcuni campioni che hanno presentato un succo di intenso colore rosso ed altri un succo di un rosato-rosa. Differenze notevoli sono emerse per quanto riguarda le analisi colorimetriche della buccia, con colorazioni dal rosso al giallo. Le caratteristiche chimiche dei campioni sono state studiate anche con un approccio metabolomico mediante l’impiego della spettroscopia 1H NMR. I risultati hanno indicato in glucosio, fruttosio e acido citrico i metaboliti maggiormente presenti nel succo. La componente amminoacidica è caratterizzata dalla presenza prevalente di glutammina, alanina e valina oltre a una quantità poco rilevante di altri aminoacidi. Di rilievo è risultata la componente fenolica del succo, piuttosto ricca dal punto di vista qualitativo. L’analisi delle componenti principali applicata agli spettri 1H NMR ha indicato che alcuni campioni acidi presentano caratteristiche metaboliche simili e si distinguono dagli altri campioni considerati, soprattutto per il contenuto più alto di glutammina.
2012
IX Convegno Nazionale Biodiversità
ECOTIPI DI MELOGRANO IN PUGLIA: CARATTERISTICHE MORFO-POMOLOGICHE E CHIMICHE DEI FRUTTI / Giuseppe, Ferrara; Andrea, Mazzeo; Andrea, Pacifico; Carmela, Pacucci; Gallo, Vito; Isabella, Cafagna; Piero, Mastrorilli. - (2012). (Intervento presentato al convegno IX Convegno Nazionale Biodiversità tenutosi a Valenzano (BA) nel 5-7 Settembre 2012).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11589/25283
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